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Harris e Nelson alla guida dello spazio americano

Aria di novità per lo spazio americano. Lo scorso 1 maggio la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, è stata nominata direttrice del National Space Council (Nsc), l’agenzia di coordinamento delle politiche spaziali fondata nel 1989 da George H.W. Bush, poi smantellata nel 1993 e infine ricostituita nel 2017 da Donald Trump. L’Nsc – che elabora politiche di esplorazione spaziale coordinando istanze civili, di sicurezza e industriali – è guidata per statuto dal vice presidente ed è composta da diversi segretari di Stato e da responsabili di intelligence e difesa. 

Secondo quanto dichiarato dai suoi funzionari il consiglio sarà strutturato in modo simile al passato e manterrà anche il gruppo consultivo creato dall’amministrazione Trump. Verrà nominato un segretario esecutivo che si occuperà delle operazioni quotidiane mentre Harris provvederà ad indirizzare il consiglio su questioni di importanza cruciale come il cambiamento climatico, la sicurezza informatica e l’educazione scientifica. 

Al momento non è chiaro se l’Nsc provvederà ad emanare le direttive sulla politica spaziale, come è già avvenuto durante la presidenza Trump. A febbraio, la Casa Bianca aveva  reso noto che il National Security Council sarebbe stato responsabile delle direttive sulla space policy, una dichiarazione che aveva messo in dubbio l’effettivo ruolo del National Space Council. Nel dettaglio la nota della Casa Bianca affermava che i National Security Memorandums avrebbero sostituito le direttive sulla space policy, introdotte da Trump.

La nomina di Harris segue di qualche giorno quella del nuovo amministratore della Nasa Bill Nelson, approvata all’unanimità dal Senato lo scorso 29 aprile. Nelson – che ha prestato giuramento ieri davanti alla stessa Harris durante una cerimonia presso l’Eisenhower Executive Office Building a Washington –  è il 14esimo amministratore dell’agenzia spaziale americana e succede a Jim Bridenstine, nominato da Trump, e al facente funzione, Steve Jurczyk. 

Nel corso del suo mandato, Nelson dovrà guidare il complesso programma spaziale nazionale che comprende la missione Artemis, con il ritorno di astronauti sulla Luna. «Attendo con impazienza di poter lavorare a fianco della vice presidente – ha dichiarato Nelson – Harris è la persona perfetta per guidare la politica spaziale del governo federale che è sempre più complessa, con tanti nuovi attori emergenti. La  vice presidente coordinerà gli sforzi del nostro paese per garantire agli Usa un ruolo di primo piano nel panorama mondiale. È un momento entusiasmante per il nostro programma spaziale».

«Sono felice di essere oggi con la mia roccia, mia moglie, Grace, i miei figli, il vice amministratore nominato Pam Melroy, e gli ex amministratori della NASA Charlie Bolden e Jim Bridenstine (nella foto sullo schermo del notebook NDR), il cui stare con me simboleggia la continuità di intenti e il bipartitismo» ha detto Nelson. «È un momento incredibile per il settore aerospaziale e sono entusiasta di guidare la forza lavoro della NASA in un futuro entusiasmante!».

Nella foto da sinistra: Pam Melroy attuale vice amministratore della NASA,  Charles Bolden già amministratore della NASA come Jim Bridenstine sullo schermo del notebook, il figlio di Nelson, Bill Junior, la figlia Nan Ellen, poi Bill Nelson e la moglie Grace, infine la vicepresidente degli Stati Uniti e Presidente del National Space Council, Kamala Harris.

Fulvia Croci: Giornalista