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Gagarin 60 anni dopo

È il 12 aprile 1961. Il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin diventa il primo uomo a volare nello spazio. Un’intera orbita attorno alla Terra, 108 minuti trascorsi tra le stelle che segnano la storia. Oggi, a 60 anni da quella impresa che ha dato il via all’esplorazione umana dello spazio, Gagarin è ancora un’icona mondiale.

Ha ispirato libri, film, opere di street art, persino tatuaggi. E a ogni anniversario il suo successo viene ricordato in tutto il mondo – quest’anno il primato se l’è aggiudicato San Pietroburgo con uno spettacolo di luci sul Ponte del Palazzo, rialzato per l’occasione.

Pochi giorni fa invece è partita e arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale la “Soyuz Gagarin”, dedicata al cosmonauta russo, che ha portato un nuovo equipaggio sulla casa orbitante.

Insomma, a 60 anni da quel primo volo l’essere umano continua ad abitare lo spazio. In attesa di tornare sulla Luna, e mettere un giorno piede per la prima volta su Marte.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.