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Giove, le piccole tempeste nutrono la Grande Macchia Rossa

La Grande Macchia Rossa di Giove, la vasta tempesta anticiclonica, posta sotto l’equatore del pianeta è stata scossa da una serie di anticicloni che si sono riversati contro di essa negli ultimi anni. Ora un nuovo studio dell’American Geophysical Union pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets ha scoperto che questo fenomeno ha scalfito superficialmente la Grande Macchia, senza influenzarla in profondità, lasciando però effetti visibili.

Secondo gli astronomi la macchia si è ridotta  parecchio negli ultimi 150 anni, passando da una lunghezza di circa 40.000 chilometri nel 1879 agli attuali 15.000 chilometri. I ricercatori non conoscono ancora le cause del restringimento del fenomeno, tuttavia le nuove osservazioni suggeriscono che la macchia potrebbe nutrirsi dei piccoli anticicloni che ingloba col passare del tempo.

Prima del 2019, la macchia era stata colpita solo da un paio di anticicloni all’anno, mentre in tempi più recenti è stata colpita da ben due dozzine di tempeste. A questo punto gli scienziati hanno deciso di indagare per verificare se la macchia fosse stata modificata in profondità da questi elementi disturbatori. Il team dell’American Geophysical Union ha esaminato le immagini satellitari della macchina scattate negli ultimi tre anni dal telescopio spaziale Hubble e dalla sonda Nasa Juno, attualmente  in orbita attorno a Giove. 

Gli astronomi hanno scoperto che gli anticicloni più piccoli passano attraverso l’anello periferico della Grande Macchia Rossa prima di girare intorno all’ovale. Le tempeste più piccole modificano temporaneamente l’oscillazione di 90 giorni della macchia in longitudine. Lo sfaldamento di nubi rossastre visibile nelle immagini non impatta molto sulla profondità (circa 200 chilometri)  ma al contrario,  smuove appena la sua superficie. Ora saranno necessarie analisi più approfondite del fenomeno per comprendere con maggiore precisione l’impatto di quelle piccole tempeste sulle caratteristiche della grande macchia. 

Fulvia Croci: Giornalista