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Meteo spaziale peggiore al nord

Il Sole irradia il nostro pianeta con luce e calore che sostengono la vita ma, allo stesso tempo, lo bombarda con pericolose particelle cariche presenti nel vento solare. Queste particelle possono danneggiare i satelliti, le reti di comunicazione, i sistemi di navigazione come il gps e causare estesi blackout elettrici.

Il campo magnetico ci protegge in gran parte da questo assalto. Generato principalmente da un oceano caldo di ferro fluido in rapido movimento, situato nel nucleo esterno del pianeta – circa 3000 km sotto i nostri piedi – il campo magnetico terrestre è come un’enorme bolla in grado di schermare le radiazioni cosmiche e le particelle cariche trasportate dai potenti venti che sfuggono alla gravità del Sole, investendo tutto il sistema solare.

Come un magnete a barra, sulla superficie il campo magnetico terrestre è definito dai poli nord e sud che si allineano liberamente con l’asse di rotazione. Le aurore la parte visibile di questo fenomeno e mostrano le particelle cariche del Sole che interagiscono con il campo magnetico terrestre.

Fino ad oggi si presumeva l’energia elettromagnetica raggiungesse entrambi gli emisferi in eguale quantità. Tuttavia, un articolo pubblicato su Nature Communications e condotto da scienziati dell’Università di Alberta in Canada basato sui dati della missione Swarm dell’Esa, rivela, inaspettatamente, che l’energia elettromagnetica trasportata dal vento solare preferisce nettamente il nord.

Lo studio suggerisce che il campo magnetico, oltre a schermare la Terra dalla radiazione solare in arrivo, controlli attivamente anche il modo in cui l’energia viene distribuita e incanalata nell’alta atmosfera.

Ivan Pakhotin, autore principale dell’articolo, spiega: «Poiché il polo magnetico sud è più lontano dall’asse di rotazione terrestre rispetto al polo magnetico nord, viene imposta un’asimmetria sulla quantità di energia che si fa strada verso la Terra a nord e a sud. Sembra quindi esserci una riflessione differenziata delle onde elettromagnetiche del plasma, note come onde di Alfvén».

«Non siamo ancora sicuri di quali possano essere gli effetti di questa asimmetria, ma potrebbe anche indicare una possibile asimmetria nella meteorologia spaziale e forse anche tra l’Aurora Australe a sud e l’Aurora Boreale a Nord. I nostri risultati suggeriscono anche che le dinamiche della chimica dell’atmosfera superiore possono variare tra gli emisferi, specialmente durante i periodi di forte attività geomagnetica».

In orbita dal 2013, i tre satelliti gemelli Swarm, oltre a fornire informazioni su come il nostro campo magnetico protegge la Terra dalle particelle pericolose nel vento solare, stanno studiando come esso viene generato, come varia e come sta cambiando la posizione del nord magnetico.

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa