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Fusione galattica fatale

La fusione tra due galassie massicce nell’Universo primordiale potrebbe aver fermato il loro processo di formazione stellare. Lo afferma uno studio, che vede anche la partecipazione di ricercatori italiani, condotto grazie ai dati del telescopio cileno Alma. I dati mostrano che un’enorme quantità di gas, prodotta durante la formazione stellare, è stata espulsa nel mezzo intergalattico dall’unione di due galassie. L’evento di fusione sottrarrebbe a quest’ultima il combustibile per le nuove stelle compromettendo anche lo sviluppo della galassia stessa.

Studi precedenti hanno dimostrato che i venti generati dai buchi neri attivi sono tra i principali responsabili della morte delle galassie, poiché le privano dei gas necessari per le nursery stellari. Ora il nuovo studio inserisce le fusioni galattiche tra le cause che possono alterare, o fermare, lo sviluppo di queste ultime. In particolare, la ricerca afferma che il gas lanciato da ID2299 è stato espulso a causa della fusione tra due galassie a spirale ricche di gas: di conseguenza, l’interazione gravitazionale tra due galassie può fornire un momento angolare sufficiente per espellere parte del gas nei loro dintorni.

Grazie ad Alma, gli astronomi hanno confermato che la formazione stellare e i venti causati da un buco nero nella galassia non possono essere responsabili dell’espulsione del gas, e le simulazioni suggeriscono che un buco nero non può espellere così tanto gas freddo da una galassia. Lo studio di questo singolo caso ha rivelato la possibilità che questo tipo di evento potrebbe non essere affatto insolito: saranno necessari ulteriori studi per arrivare a comprendere cosa plasma davvero l’evoluzione delle galassie.

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Fulvia Croci: Giornalista