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Dal profondo della Terra ai misteri del cosmo

Una miniera come sito ideale per lo studio delle onde gravitazionali. È questo l’ambizioso progetto ideato da un team di scienziati  di Ingv, Infn e Università di Sassari che lavorano all’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, l’Einstein Telescope (ET). I ricercatori hanno condotto uno studio sulla miniera metallifera ormai dismessa di Sos Enattos in Sardegna e – secondo i risultati –  lo straordinario silenzio sismico del sito lo rende un luogo ideale per ospitare l’osservatorio.

Per operare al meglio delle sue potenzialità l’osservatorio ET dovrà essere realizzato in un’area geologicamente stabile e scarsamente abitata: le vibrazioni del suolo possono mascherare il debole segnale generato dal passaggio di un’onda gravitazionale. L’altro sito candidato si trova in  Limburgo, una  regione al confine tra Belgio, Germania e Olanda. Lo studio ha visto anche la partecipazione delle Università di Padova, Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, del Gran Sasso Science Institute e dell’European Gravitational Observatory di Pisa. I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista Seismological Research Letters.

Il passaggio successivo per il team del progetto sarà caratterizzare il sottosuolo del sito, dato che il rivelatore di onde sarà costituito da un sistema di gallerie sotterranee disposte a triangolo, che ospiteranno degli interferometri laser ad altissima precisione. Queste rilevazioni saranno necessarie per capire come mettere a punto il sistema di gallerie, individuando al contempo le sorgenti del rumore e minimizzando i relativi effetti. Infine verranno installati una serie di sismometri che, funzionando come un’antenna, permetteranno di misurare le direzioni di propagazione delle onde elastiche che costituiscono il rumore sismico, per comprendere al meglio i fenomeni che lo generano. La collaborazione  ha anche offerto risultati di immediato utilizzo per il monitoraggio sismico attuato dall’Ingv su tutto il territorio nazionale. 

L’Einstein Telescope  è considerato dalla comunità scientifica europea un progetto strategico ed è sostenuto da diversi Paesi tra cui l’Italia, che lo scorso settembre attraverso il Ministero dell’Università e della Ricerca lo ha candidato per la prossima Roadmap 2021 dell’European Strategy Forum on Research Infrastructure, il forum strategico europeo che individua quali saranno le future grandi infrastrutture di ricerca su cui investire a livello europeo. 

Fulvia Croci: Giornalista