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Resti di supernova a tutta velocità

A 20.000 anni luce dalla Terra i resti di una stella esplosa stanno viaggiando a velocità superiori a 30 milioni di chilometri all’ora, un dato 25.000 volte maggiore di quello in cui si propaga il suono sulla Terra.

Oggetto della misura, i detriti della supernova Kepler – la cui esplosione fu osservata per la prima volta nel 1604 da un gruppo di astronomi, tra cui Johannes Kepler – studiati nel dettaglio grazie al telescopio a raggi X Chandra della Nasa.

Oggi sappiamo che il residuo di supernova di Kepler è ciò che resta di una cosiddetta supernova di tipo Ia, una piccola stella densa, nota come nana bianca che, raggiunto un limite di massa critica dopo aver interagito con una stella compagna, subisce un’esplosione termonucleare che frantuma la nana bianca e lancia i suoi resti verso l’esterno.

Negli ultimi anni la supernova di Kepler è stata oggetto di diverse sessioni di osservazione. L’ultima ha monitorato la velocità di 15 piccoli “nodi” di detriti nei resti dell’esplosione, tutti luminosi nei raggi X. Uno di questi ha fatto registrare velocità di resti di supernova mai rilevate prima in banda X: oltre 37 milioni di chilometri all’ora contro una media 16 milioni di chilometri all’ora, e un’onda d’urto che si sta espandendo a circa 27 milioni di chilometri all’ora.

 

Il motivo per cui questo materiale viaggi a così alta velocità, non è chiaro. Alcuni scienziati suggeriscono che i resti della supernova di Kepler provengano da un tipo Ia insolitamente potente, il che potrebbe spiegare il materiale in rapido movimento. È anche possibile che l’ambiente circostante intorno al residuo sia esso stesso grumoso, il che potrebbe consentire ad alcuni detriti di scavare tunnel attraverso regioni a bassa densità, evitando così di essere frenati.

I nuovi risultati sono stati riportati in un paper il cui autore principale è Matthew Millard, dell’Università del Texas ad Arlington, pubblicato nel numero del 20 aprile 2020 dell’Astrophysical Journal e disponibile online.

 

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa