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Il magnetico mantello della Terra

Quattro miliardi e mezzo di anni fa, in un universo molto più buio di quello che conosciamo oggi, nasce un pianeta che un giorno avrebbe ospitato la vita. Inizia così la storia della Terra, che da baby mondo ha continuato ad accrescersi grazie alle particelle rocciose incandescenti sprigionate dal Sole, anch’esso giovanissimo. Strato dopo strato, questi frammenti hanno formato le componenti terrestri che oggi conosciamo come nucleo, mantello e crosta.

Gli elementi più pesanti, primo tra tutti il ferro, hanno poi iniziato ad affondare sempre di più verso il centro terrestre, trasformandolo nel tempo in un cuore solido.  Lo strato immediatamente esterno al nucleo terrestre è rimasto invece ferro liquido. Il movimento di questo metallo fuso e bollente ha dato origine a un fenomeno fisico straordinario, il campo magnetico terrestre.  Senza campo magnetico, la Terra non avrebbe mai potuto ospitare la vita. Questa barriera che circonda il nostro pianeta per decine di migliaia di chilometri forma infatti un vero e proprio scudo invisibile, che devia i raggi cosmici dannosi.

Questa è la parte della storia su cui gli scienziati concordano. Ma sull’origine del campo magnetico terrestre non esiste ad oggi una teoria unica. Ora uno studio pubblicato su Earth and Planetary Science Letters sembra dar ragione a una delle ipotesi meno accreditate. Secondo questa ipotesi, il campo magnetico sarebbe nato nella porzione liquida del giovane mantello terrestre, e non nel nucleo solido. Si tratta di una frattura con la teoria, sostenuta da molti, secondo cui la parte del mantello più vicina al centro si sarebbe solidificata completamente all’inizio dell’evoluzione del pianeta.

Già nel 2007 un team di ricercatori francesi ha proposto che circa un terzo del mantello terrestre si sia sciolto nel cosiddetto “oceano magmatico basale”. Il nuovo studio, guidato dall’Università della California, va proprio in questa direzione. Secondo gli scienziati la porzione liquida del mantello terrestre ha favorito la nascita del campo magnetico già nei primi stadi dell’evoluzione del nostro pianeta.  «Se il campo magnetico è stato generato nell’oceano magmatico basale del mantello – dice Dave Stegman, co-autore dello studio – allora la Terra è stata protetta dalle radiazioni fin dall’inizio, il che ha favorito la nascita della vita sul nostro pianeta».

Serviranno nuovi studi per confermare la teoria di Stegman e colleghi e cambiare eventualmente questo pezzetto di storia terrestre. Intanto c’è già chi nella comunità scientifica si è convinto della plausibilità di questa ipotesi. Come il geofisico dell’Università dell’Arizona Joseph O’Rourke, che l’ha applicata ai suoi studi su Venere. Ipotizzando che anche il secondo pianeta del Sistema solare abbia a un certo punto generato un campo magnetico nel suo mantello, proprio come ha fatto la Terra.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica