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Lunar Gateway, selezionati i primi due payload

La Nasa ha selezionato i primi due strumenti scientifici che verranno posizionati a bordo del Lunar Gateway, l’avamposto in orbita cislunare che supporterà le operazioni in superficie della missione Artemis. Gli strumenti in questione osserveranno i fenomeni legati allo space weather e alle radiazioni solari. 

«Costruire  il Gateway con i nostri partner commerciali e internazionali è una componente fondamentale dell’esplorazione lunare sostenibile e del programma Artemis – ha dichiarato l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine – l’uso del Gateway come piattaforma per l’esplorazione robotica e umana attorno alla Luna ci aiuterà a stabilire una permanenza stabile sulla superficie del nostro satellite e ci preparerà al prossimo grande salto: l’esplorazione umana di Marte».

La suite di strumenti per lo studio delle radiazioni solari è stata realizzata dall’Esa e aiuterà a comprendere come proteggere gli astronauti dall’esposizioni alla radiazioni solari nocive durante e la loro permanenza sulla Luna e su Marte. Lo strumento per il monitoraggio dello space weather è stato costruito dalla Nasa e osserverà il movimento delle particelle e del vento solare. Il suo obiettivo è fornire maggiori dati sui violenti e d improvvisi fenomeni che avvengono nel Sole che  hanno ripercussioni sulle nostre attività quotidiane. Non solo, questo tipo di eventi potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza degli astronauti e delle infrastrutture di superficie sul nostro satellite e su Marte: per questo la capacità di prevedere con maggiore precisione questi fenomeni è di vitale importanza per l’esplorazione umana del Sistema Solare.

Lo scorso maggio, la  Nasa ha selezionato la Maxar Technologies di Westminster, Colorado per sviluppare i sistemi di propulsione, potenza e comunicazione per il Lunar Gateway. L’azienda costruirà l’elemento chiave del Gateway che fornirà potenza ed energia elettrica, grazie a una serie di  pannelli solari, utilizzabile dall’intero avamposto. L’azienda  inoltre,  provvederà alla tecnologia necessaria alle comunicazioni tra il gateway e il centro di controllo a terra.

L’agenzia  spaziale americana sta proseguendo i negoziati con la Northrop Grumman per la costruzione del modulo abitativo e logistico Halo, la prima parte del Gateway che fungerà da casa per gli astronauti. L’Esa, la Jaxa e la Canadian Space Agency sono invece impegnate in un dialogo con la Nasa per fornire supporto economico per la costruzione di altri moduli pressurizzati, un rover e un braccio robotico con caratteristiche simili a quelle del Canadarm-2, già installato a bordo della Stazione Spaziale.

I piani della Nasa prevedono il ritorno sulla Luna entro quattro anni e si basano su un approccio in due fasi:  la prima prevede l’atterraggio sul nostro satellite entro il 2024, mentre la seconda vedrà la costruzione di una base permanente in superficie e di una orbitante entro il 2028. Successivamente la tecnologia utilizzata per la Luna, verrà sfruttata per continuare il viaggio di esplorazione del Sistema Solare, con destinazione Marte.

 

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.