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Esa e Unione Europea alla ricerca di un nuovo accordo

L’Esa guarda a un nuovo accordo con l’Unione Europea. Dopo i risultati positivi del Consiglio Ministeriale che ha permesso all’agenzia di ottenere finanziare i propri programmi per i prossimi tre anni, l’Esa deve confrontarsi con l’Ue sulla condivisione dei costi su programmi come Copernicus e Galileo.

Esa e Unione Europea hanno un accordo di partenariato finanziario e l’Ue avvierà un nuovo quadro finanziario (Qfp) per il suo programma spaziale nel 2021. Già lo scorso anno, i funzionari dell’Unione avevano dichiarato di stare cercando finanziamenti per 16 miliardi di euro per il Qfp per i sei anni dal 2021 al 2027,  per la maggior parte da destinare ai programmi Copernicus e Galileo e in minima parte per le comunicazioni satellitari istituzionali e per la space situational awareness.

Questo finanziamento sembra ora essere a rischio dopo la pubblicazione  lo scorso 5 dicembre di un secondo Qfp rivisto dalla presidenza Ue che propone  di tagliare i fondi di un quarto, arrivando a 12,7 miliardi di euro. La situazione non si è smossa da quella data e i paesi membri devono ancora trovare un accordo per il bilancio 2021-2027.

«Le discussioni sono appena all’inizio – ha dichiarato il direttore generale Esa Jan Woerner durante una conferenza stampa a Parigi il 15 gennaio – lo scorso anno abbiamo avuto una riunione informale sui possibili contenuti del nuovo accordo e stiamo cecando di organizzare un altro incontro con la Commissione europea per aprire i negoziati. Dovremmo essere pronti quest’anno».

Il Dg Esa ha anche minimizzato l’impatto che il taglio dei finanziamenti Ue avrebbe sui programmi congiunti con Esa, Copernicus e Galileo. Woerner ha aggiunto che l’Europa ha bisogno di questi due programmi e che non verranno colpiti da i tagli di spesa.

Il 2020 sarà un anno decisivo per l’Esa. A luglio è previsto il lancio della seconda parte della missione ExoMars che porterà il rover Rosalind Franklin sul suolo marziano alla ricerca di tracce di vita presente o passata nel sottosuolo. I due guasti ai paracadute della piattaforma avvenuti lo scorso anno, hanno fatto pensare a un rinvio della partenza della missione ma l’esito positivo delle prove con gli stessi paracadute al Jet Propulsion Laboratory della Nasa, ha fornito maggiori certezze all’agenzia europea. A marzo verranno effettuati nuovi test in Oregon che testeranno in modo definitivo la resistenza dei paracadute.

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.