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Comunicazioni satellitari ‘green’

Sono un’insospettabile fonte di elettricità e questa loro caratteristica ha permesso di sviluppare una tecnologia innovativa, che consente di effettuare comunicazioni satellitari in maniera sostenibile e che può essere utilizzata anche in aree isolate: sono le piante, al centro di un progetto originale che vede protagonista un sensore alimentato con la loro energia.

Il progetto, ideato dalle start-up Plant-e e Lacuna Space, è stato sviluppato nell’ambito del programma Artes (Advanced Research in Telecommunications Systems) dell’Esa. Il primo collegamento realizzato tra il sensore e un satellite ha messo in rilievo la versatilità di questa nuova tecnologia di invio e ricezione di dati come parte dell’Internet delle Cose, dicitura che si riferisce alla diffusione della Rete al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.

Il sensore in questione (in basso), dotato di un livello di energia molto contenuto, è in grado di inviare segnali a frequenze radio che possono essere recepite dai satelliti collocati nella bassa orbita terrestre. L’energia fornita dalle piante deriva dalla fotosintesi: esse, tramite questo processo, producono materiale organico, in parte per la loro crescita e in parte espulso nel terreno attraverso le radici. I batteri presenti nel suolo agiscono su questo materiale, liberandone gli elettroni come una sorta di prodotto di scarto: la tecnologia ideata dalle due start-up li raccoglie e li utilizza come fonte di energia per il sensore. Questa apparecchiatura si può prestare a molteplici usi, soprattutto perché può essere applicabile dovunque: ci sono infatti zone della Terra particolarmente remote e prive di connessioni perché l’utilizzo di fonti energetiche, come quella solare, non è facilmente attuabile oppure richiederebbe una regolare attività di manutenzione troppo costosa.

Il collegamento dimostrativo tra il sensore e il satellite ha evidenziato le grandi potenzialità dell’energia di origine vegetale e la sua sostenibilità; tra l’altro, questa tecnologia potrebbe essere impiegata per svariati utilizzi, che spaziano dall’agricoltura (monitoraggio delle coltivazioni, della temperatura e dell’umidità del suolo, ecc..) alla logistica, sino alle applicazioni marittime e per i trasporti.

Schema di funzionamento del sensore (Crediti: Plant-e BV)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.