X
    Categorie: cosmo

Cassini, doppio esagono tra le nubi di Saturno

Nuovo mistero nascosto tra le dense nubi di Saturno: al polo nord del gigante ad anelli si agitano due vortici dall’affascinante struttura esagonale. Il primo esagono in realtà è noto da tempo agli astronomi: si tratta di un vortice che si estende per 30mila chilometri e che secondo gli scienziati ha avuto origine oltre 30 anni fa. Questa tempesta saturniana cambia colore ogni 7 anni circa, passando dal blu al giallo oro, e la sua forma esagonale ha ciascun lato lungo più del diametro del nostro pianeta. Scoperta dalla sonda Voyager 1, è stata studiata nel dettaglio dalla sonda Nasa-Esa-Asi Cassini, prima del suo tuffo finale tra gli anelli di Saturno lo scorso 15 settembre.

Oggi, a quasi un anno dal termine della missione, sono proprio i dati di Cassini a riservarci una nuova, grande sorpresa: i giganti esagoni su Saturno sono addirittura due, uno sopra all’altro. Il nuovo studio, pubblicato su Nature Communications, rivela infatti un’altra struttura esagonale al polo nord del pianeta, ma a un’altezza più elevata di quella già conosciuta.

“I bordi di questo vortice – spiega Leigh Fletcher dell’Università di Leicester, leader dello studio –  sembrano esagonali, proprio come la famosa e bizzarra nube che si vede più in profondità nell’atmosfera di Saturno. È possibileche si siano generati spontaneamente due esagoni identici a due altitudini diverse, una più bassa tra le nuvole e una più alta nella stratosfera. Oppure ciò che vediamo è in realtà un’unica struttura torreggiante che si estende verticalmente per diverse centinaia di chilometri.” In entrambi i casi, la nuova scoperta mette in luce una notevole differenza – ancora più accentuata di quanto si pensasse – tra il polo nord e il polo sud del pianeta. A dimostrazione del fatto che i dati di Cassini possono continuare a fornirci nuovi elementi per comprendere meglio uno dei più complessi mondi del nostro sistema planetario.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.