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Vela solare in orbita

LightSail-2 è in orbita. La vela spaziale che dovrà dimostrare la fattibilità della propulsione solare è partita a bordo del super razzo Falcon Heavy di SpaceX nella serata del 25 giugno: a bordo anche anche 24 satelliti  progettati dalla difesa americana. Tutto è andato come previsto per il terzo volo di Falcon Heavy: i due booster laterali sono atterrati sulla landing zone di Cape Canaveral ma non è stato possibile salvare lo stadio centrale del lanciatore, che sarebbe dovuto atterrare sulla piattaforma al largo delle coste della Florida. La missione è stata la più difficile affrontata finora dal razzo, per via del complicato schema di consegna del carico.

LightSail2 e i satelliti della difesa sono stati posizionati in momenti diversi e su orbite differenti. LightSail2, progettata dalla Planetary Society e finanziata attraverso il crowfounding, è racchiusa all’interno di una scatola Prox-1 che rilascerà la vela a una settimana dal lancio. Successivamente LightSail2 spiegherà i 4 pannelli solari e srotolerà le altrettante vele solari che, con la spinta della radiazione solare, dovrebbero sollevarla a un’altezza di 700 chilometri. Planetary Society è attiva sul progetto LightSail dal 2005 e nel 2015 ha testato con successo un prototipo della vela Light Sail 1. Se LightSail-2 porterà a termine la sua missione, la propulsione solare potrebbe essere utilizzata anche per altre missioni, in particolare quelle dirette su asteroidi e comete.

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.