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Settimo passo per Virgin Galactic: la Vss Unity torna a volare

Lo spazioplano della compagnia di Richard Branson, ha completato con successo il settimo test di volo nel deserto di Mojave in California

Ilaria Marciano23 gennaio 2018

La Vss Unity di Virgin Galactic torna a volare. La navetta erede della Spaceshiptwo è decollata dallo spazioporto della compagnia nel deserto di Mojave in California lo scorso 11 gennaio, portando a termine il test di volo numero sette della sua carriera. Al contrario di altre aziende aerospaziali che utilizzano razzi convenzionali, la navicella Unity è stata lanciata da un velivolo madre, il Vss Eve, che lo ha trasportato fino a circa quindicimila metri di quota – la stessa da cui partiranno i voli regolari – per poi rilasciarlo.Dopo qualche secondo, i motori della navicella si sono accesi portando lo spazioplano a volare per la prima volta quasi alla massima velocità che è in grado di raggiungere senza accendere il motore a razzo, arrivando a mach 0.9.

Scopo del volo di prova è stato convalidare le attività svolte durante gli ultimi mesi di fermo e valutare le prestazioni la stabilità e il controllo del veicolo per garantire la possibilità di volare con un carico maggiore, in vista del primo volo turistico. Nonostante il costo stimato del viaggio sia di circa 250 mila dollari, c’è già la fila. Al momento, infatti, sono almeno 700 le prenotazioni.

In questo ultimo volo, parte dei componenti della propulsione a bordo sono stati sostituiti con un carico d’acqua che Unity ha rilasciato raggiunta una quota di 6.700 metri consentendo ai piloti di atterrare con un veicolo più leggero. Lo spazioplano ha testato con successo anche il sistema di protezione termica, progettato per proteggere il veicolo dall’attrito dell’aria durante il volo supersonico. La sperimentazione dei voli suborbitali da parte della Virgin vedrà protagonista anche l’Italia secondo quanto previsto dall’accordo siglato nel dicembre 2016 tra l’azienda e  ALTEC S.p.A., società partecipata da ASI e Thales Alenia Space. In base al protocollo di intesa, le due aziende valuteranno congiuntamente le opportunità operative da uno spazioporto italiano per la Virgin, per eseguire voli sperimentali suborbitali, addestramento astronauti e piloti, progetti didattici e turismo spaziale.

Ilaria Marciano: Giornalista | Digital Addicted since 1990