Erano sepolti sotto un chilometro e mezzo di ghiaccio e il radar Sharad li ha scovati. Sono i resti di antiche calotte polari scoperti al Polo nord marziano dallo strumento promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana. A caccia di acqua liquida, il radar attivo sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa potrebbe avere individuato uno dei più grandi antichi bacini di acqua sul pianeta, un indizio sulle condizioni favorevoli alla vita. Lo dicono i risultati dello studio pubblicato il 22 maggio su Geophysical Research Letters da un team di scienziati delle Università del Texas e dell’Arizona.
Come una torta a strati, il Polo nord marziano conserverebbe stratificazioni alternate di ghiaccio e polvere che testimonierebbero un passato di eventi glaciali intervallati da periodi di riscaldamento del pianeta. Nelle fasi di aumento della temperatura le superfici sabbiose avrebbero protetto il ghiaccio dalle radiazioni solari bloccandone la dissipazione nell’atmosfera. La massiccia presenza di ghiaccio nella zona, forse un tempo acqua per il 90%, per gli studiosi è una sorpresa che racconta molto dei trascorsi climatici e delle variazioni dell’obliquità e dell’eccentricità orbitale del pianeta.