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La Cina scommette su Lunga Marcia 8

Voli suborbitali, missioni sulla Luna e su Marte e razzi riutilizzabili: ecco il futuro dello spazio visto dalla Cina

Fulvia Croci 11 maggio 2018

Negli ultimi decenni il programma spaziale cinese ha compiuto considerevoli passi avanti. Dopo aver costruito e mandato in orbita due stazioni spaziali e aver sviluppato il razzo Lunga Marcia, la Cina ha portato avanti un programma di esplorazione robotica sulla Luna ed è intenzionata a condurre missioni umane sul nostro satellite. Per portare a termine questo progetto, la Cina sta lavorando al miglioramento dei sistemi di lancio che possano permettere missioni di lunga durata dirette sulla Luna e su MarteIl Lunga Marcia 8 è uno dei razzi prescelti per questi obiettivi e secondo i piani della Cnsa – l’agenzia spaziale cinese – dovrebbe spiccare il volo nel 2021. Il vettore includerà anche un primo stadio riutilizzabile, per ridurre la portata dei costi e aumentare il numero di missioni possibili. 

Secondo il China Space Report, il Lunga Marcia 8 ( noto anche come Changzheng 8, o CZ-8) è un razzo destinato alle missioni Sun-Synchronous Orbit (SSO) dove i carichi utili vengono consegnati a un’orbita quasi polare attorno a un pianeta . Composto da due stadi e due booster, questo razzo avrà una capacità di carico da 3000 a 4.500 kg. In tutta probabilità i primi due stadi e i booster verranno recuperati grazie all’atterraggio verticale, come avviene per i vettori Falcon 9 e Falcon Heavy di SpaceXTuttavia, secondo quanto dichiarato dalla da Bao Weimin, direttore della Commissione per la scienza e la tecnologia della China Aerospace Science and Technology Corporation, Long March 8 utilizzerà tecnologie diverse da quelle impiegate da SpaceX e  sarà usato per servizi di lancio commerciale verso clienti di tutto il mondo. 

La Cina sta lavorando anche alla soluzione di un problema legato agli ultimi razzi Lunga Marcia costruiti: il controllo dell’atterraggio. Attualmente le aree destinate al landing dei dei Lunga Marcia 2,3,e 4 vengono evacuate ad ogni lancio, data la presenza di sostanze tossiche all’interno del propellente, che impediscono il riutilizzo. Entro il 2025 – secondo quanto dichiarato da Long Lehao, capo progettista dei razzi – i vettori riutilizzabili saranno usati per condurre voli suborbitali ed entro il 2035, saranno completamente riutilizzabili. Questi avanzamenti tecnologici consentiranno servizi di lancio più economici ed efficienti oltre a facilitare il volo spaziale per i cittadini privati e la commercializzazione dell’orbita bassa terrestre, in linea con gli obiettivi delle aziende private e  delle agenzie spaziali nel resto del mondo.

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.