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La Iss dice sì alla Luna

Dalla Iss alla Luna, sarà tanto ampio il prossimo balzo dell’umanità. A valle di un incontro svoltosi il 5 marzo, i 5 partner del programma IssCanada, Europa, Giappone, Russia e Stati Uniti – si sono dichiarati interessati, per la prima volta ufficialmente, a una collaborazione per lo sviluppo congiunto del Lunar orbital platform Gateway (in sigla Lop-G), progetto ideato e guidato dalla Nasa.

Il Multilateral Coordination Board (Mcb) della Iss ha anche rilasciato il primo concept grafico (v. foto) della configurazione dell’avamposto lunare in cui figurano i possibili contributi che le cinque agenzie potrebbero dare al progetto.

Per gli Stati Uniti si tratta di un segnale rilevante che va a dare forza e credibilità ai piani spaziali statunitensi che prevedono la costruzione di una complessa architettura spaziale in orbita cislunare con ‘incursioni’ robotiche e umane al suolo, e che dovrebbe essere poi replicata su Marte.

Che una dichiarazione ufficiale di intenti da parte dell’Mcb potesse essere alle porte lo aveva già fatto pensare il primo, importante, passo fatto del Canada lo scorso 1 marzo, quando il premier Justin Trudeau aveva formalizzato un impegno economico di 2 miliardi di dollari in 24 anni per la costruzione di un braccio robotico da collocare sullo spazioporto lunare.

Il potenziale contributo dell’Europa all’avamposto potrebbe invece riguardare il modulo per le comunicazioni e il rifornimento Esprit, un airlock per il rilascio di payload scientifici e il modulo abitativo internazionale. Quante risorse l’Esa vorrà effettivamente investire nel Lunar Gateway sarà uno dei temi chiave della conferenza ministeriale in programma a fine anno.

“Ci stiamo preparando, insieme, a mandare uomini lontano come mai prima nel Sistema Solare. Il gateway lunare è il prossimo grande passo verso l’esplorazione umana e stiamo lavorando in modo che l’Europa possa farne parte “, ha dichiarato David Parker, direttore dei programmi di esplorazione umana e robotica dell’Esa.

L’attuale roadmap Nasa prevede nel 2020 il primo volo verso la Luna del nuovo sistema di trasporto Sls con la capsula Orion e nel 2022 la prima missione umana in orbita lunare. La ‘costruzione’ dell’avamposto dovrebbe avviarsi nel 2024 con il lancio del modulo propulsivo e di potenza a cui dovrebbe agganciarsi l’anno successivo un secondo elemento.

Se vuoi saperne di più: la notizia sul sito della Nasa e sul sito dell’Esa.

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa