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Hayabusa 2, touchdown confermato

Ha affrontato un viaggio lungo cinque anni prima di raggiungere la sua destinazione a 340 milioni di chilometri dalla Terra. Ora Hayabusa 2, fiore all’occhiello dell’agenzia spaziale giapponese, ha portato a termine il suo compito e ieri notte quando in Italia era da poco passata la mezzanotte, si è posata sulla superficie di Ryugu, un vero e proprio fossile del Sistema Solare.

La Jaxa  ha riferito che la sonda ha completato tutte le fasi previste, compresa quella relativa alla raccolta dei campioni. Hayabusa 2 infatti è equipaggiata con una sorta di tubo che arriva a sfiorare la superficie dell’asteroide: una volta raggiunta la giusta posizione, la sonda ha sparato un minuscolo proiettile che a causa  dell’impatto con il suolo ha sollevato una piccola nube di polvere che si è poi depositata nel tubo, in un apposito contenitore. Ora il team della sonda sta aspettando l’invio di ulteriori dati da parte di Hayabusa 2 per poter avere maggiori informazioni sulla complessa sequenza di atterraggio avvenuta la scorsa notte.

Hayabusa 2, partita il 3 dicembre 2014 dal Centro Spaziale di Tanegashima in Giappone, è l’erede di Hayabusa, lanciata nel 2003, che ha raggiunto  l’asteroide Itokawa    nel 2005, riuscendo a riportare sulla Terra il materiale raccolto nel 2010. Hayabusa 2 è giunta in orbita intorno a  Ryugu nel giugno scorso e ha rilasciato due rover sulla superficie nel mese di settembre. A ottobre, è stata la volta del  lander Mascot che ha completato la discesa in sei minuti per poi rimbalzare sulla superficie ben otto volte, grazie alla bassissima gravità di Ryugu, riuscendo a fermarsi solo dopo mezz’ora. Mascot ha fornito una prima panoramica dell’asteroide, svelando un mondo totalmente roccioso, quasi del tutto privo di polveri in superficie. A seguito dei dati inviati dai tre veicoli la Jaxa ha deciso di provare ad effettuare il primo touchdown con campionamento il 22 febbraio.  La seconda fase di raccolta è prevista in primavera, mentre il ritorno verso casa avverrà tra novembre e dicembre di quest’anno, con arrivo nel 2020.

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.