Le aurore gioviane sono protagoniste delle ultime immagini inviate a terra della sonda Nasa Juno. Secondo uno studio pubblicato su Nature questa settimana, le emissioni aurorali di Giove, molto più potenti di quelle del nostro pianeta, non sono generate da processi simili a quelli responsabili di quelle presenti sulla Terra. Le aurore boreali e australi terrestri sono generate dall’interazione delle particelle cariche provenienti dal Sole con l’atmosfera del nostro pianeta. Mentre le aurore intense sono prodotte dall’accelerazione degli elettroni, quelle deboli, sono generate dalla dispersione degli elettroni magneticamente intrappolati.

Gli scienziati ritenevano che il meccanismo responsabile delle aurore gioviane fosse quello che regola le aurore intense terrestri anche dalle immagini scattate da Juno non sembrava evidente. Successivamente la sonda durante i suoi fly-by ha rilevato l’accelerazione degli elettroni, un fenomeno che non sembra produrre aurore intense. Dalle ultime osservazioni si evince che le aurore di Giove sono  invece generate da processi simili a quelli dei responsabili delle aurore più deboli della Terra.

«Sulla base della conoscenza delle aurore terrestri avevamo anche immaginato quali fossero i fenomeni all’origine di quelle gioviane – commenta Alberto Adriani, principal investigator dello strumento Jiram –  ma la missione Juno ci sta dando invece l’opportunità di capire che la realtà sui processi di formazione delle aurore di Giove è diversa da ciò che ci aspettavamo». I risultati ottenuti sono fondamentali per comprendere il meccanismo di interazione elettromagnetica tra i pianeti i loro ambienti spaziali, anche se saranno necessari ulteriori indagini per ottenere un quadro completo.