Continua il set fotografico di Cassini, l’instancabile lavoratrice dello spazio che tra una settimana esatta saluterà la comunità scientifica ed il grande pubblico di appassionati tuffandosi nell’atmosfera di Saturno. Una nuova immagine rilasciata dalla sonda, in perfetto stile optical art, mostra una struttura presente nell’anello B nota come onda Janus, un’onda di densità a spirale che viene creata dalla gravità esercitata dai satelliti naturali di Saturno e, in questo caso, da Giano. Questa è l’unica grande onda di densità visibile nell’anello B, nella parte più interna. Il punto da cui si estende l’onda (in basso a destra nell’immagine) dista 96.233 chilometri dal pianeta.

La veduta ci dà l’illusione che il piano dell’anello sia inclinato e che la parte superiore sinistra sia lontana dalla fotocamera della sonda, ma in realtà l’effetto è dovuto al meccanismo di propagazione dell’onda generata da Giano – che si trova in una configurazione orbitale particolare. Giano ed Epimeteo, infatti, condividono la stessa orbita e cambiano posizione ogni quattro anni. Quando i satelliti si ‘scambiano’ le orbite, il loro moto subisce una variazione dando origine ad una nuova cresta d’onda nell’anello. Secondo questo particolare meccanismo è stato possibile risalire all’’età’ della cresta d’onda più ‘antica’ dell’anello B di Saturno, situata in alto a sinistra, che sembrerebbe essere generata ai tempi delle osservazioni effettuate da Voyager nel 1980 e nel 1981.

La veduta, scattata ad una distanza di circa 76.000 chilometri dal pianeta guarda verso la parte illuminata degli anelli da circa 90 gradi al di sopra del loro piano. L’immagine è stata catturata da Cassini il 4 giugno 2017, con una risoluzione di 530 metri per pixel. Il Jet Propulsion Labporatory, una divisione dell’Istituto di Tecnologia California di Pasadena, gestisce la missione per la Nasa. Frutto della collaborazione tra NasaEsa ed Agenzia Spaziale ItalianaCassini, che nello scorso mese di aprile ha iniziato le manovre conclusive della sua missione, utilizzerà sino all’ultimo otto dei suoi dodici strumenti scientifici e quindi potrà continuare a raccogliere dati fino all’inizio del suo tuffo – il Grand Finale – in programma il 15 settembre 2017.