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Un radar nel cuore di Vesta

Vesta osservato dalla sonda Dawn

Uno studio sponsorizzato dal programma Planetary Geology and Geophysics della Nasa ha portato alla luce nuove informazioni che proverebbero l’esistenza di ghiaccio sotto la superficie di Vesta. Gli scienziati si sono serviti di tecnologie radar e a microonde per migliorare le tecniche già esistenti per la rilevazione di acqua nelle sottostrutture dei pianeti. Lo studio durato tre anni, è stato pubblicato lo scorso 12 settembre su Nature Communications.

Vesta situato nella cintura degli asteroidi tra Marte e Giove è un corpo celeste di notevoli dimensioni che fanno pensare che possa essere dotato di un nucleo e di un mantello esattamente come per il nostro pianeta. Le collisioni tra gli asteroidi presenti nella cintura consentono loro di abbandonare le proprie orbite e di viaggiare in lungo e in largo per il Sistema Solare effettuando potenziali collisioni con altri corpi celesti. La ricerca della presenza di ghiaccio su questi corpi è di fondamentale inportanza per comprendere l’evoluzione dei composti ricchi d’acqua nel Sistema Solare.

Il team di ricercatori ha utilizzato il radar bistatico della sonda Dawn per esplorare la superficie di Vesta a pochi centimetri di profondità. Nonostante le difficoltà incontrate durante la fase dei rilievi, gli scienziati sono riusciti ad osservare grandi aree lisce su Vesta, che sono state correlate con una maggiore concentrazione di idrogeno misurata dallo strumento GRaND a bordo della navicella. Il team di ricerca è intenzionato a continuare gli studi in questo campo per comprendere al meglio il ciclo che regola la presenza dell’acqua non solo nello spazio ma anche in aree aride e soggette a mutamenti climatici del nostro pianeta.

Fulvia Croci: Giornalista