Un veterano che apre la strada al collega più giovane: è quanto sta avvenendo con i telescopi Hubble e Webb, in preparazione del passaggio di testimone dal primo, operativo sino al 30 giugno 2021, al secondo, che sarà lanciato nella primavera del 2019. Gli astronomi, infatti, stanno conducendo con Hubble una serie di osservazioni mirate ad individuare i target per la missione del Webb. Questa attività preliminare dovrà essere ultimata prima che il nuovo telescopio, frutto di una collaborazione tra Nasa, Esa e Canadian Space Agency, entri nel pieno dell’attività. Il programma preparatorio per favorire la sinergia tra le due missioni è stato avviato nel 2016, per rispondere ai desiderata degli studiosi che avevano appunto manifestato questa esigenza, e fino a questo momento sono state approvate ben 40 proposte di ricerca.

L’utilizzo di osservazioni multiple consentirà di definire con maggiore precisione quegli oggetti celesti le cui caratteristiche non sono ‘leggibili’ da uno dei due telescopi. Hubble, infatti, è stato ideato per compiere osservazioni soprattutto nella luce visibile, sebbene possa puntare il suo sguardo anche nell’ultravioletto e nell’infrarosso. Webb, invece, è stato progettato specificamente per osservare nell’infrarosso, anche attraverso la spettroscopia che permette di determinare le proprietà fisiche dell’oggetto esaminato, quali temperatura, massa e composizione chimica. Tra le 40 proposte di ricerca, sono numerose quelle relative a dati che potranno essere raccolti solo da Hubble e che quindi serviranno per integrare il futuro lavoro del Webb, soprattutto per quanto riguarda lo studio degli esopianeti. Altre proposte invece sono state ideate per ottimizzare le attività del nuovo telescopio, così da consentire agli scienziati che saranno al lavoro con il Webb di poter elaborare le strategie di ricerca migliori.

In particolare, la proposta presentata dallo Space Telescope Science Institute (StSci) di Baltimora rende l’idea della sinergia che può essere attuata tra i due telescopi. Si tratta di una mappatura relativa al giovane e massiccio star cluster Westerlund 2 (qui in alta risoluzione), situato a 20mila anni luce dalla Terra, nella costellazione della Carena. Il team dello StSci sta usando Hubble da un anno per osservare l’ammasso e conta di proseguire l’attività per altri due anni per cercare i target per il Webb, centrandosi soprattutto su stelle binarie agli albori del loro sviluppo ed eventualmente circondate da dischi proto-planetari. L’indagine successiva sarà condotta con il Webb, dato che uno dei suoi principali obiettivi scientifici è osservare la nascita delle stelle e dei sistemi proto-planetari ed è quindi dotato di adeguata strumentazione, come lo spettrografo NirSpec (Near-InfraRed Spectrograph).