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Le sfumature blu di Giove

Giove Image credits: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Gerald Eichstädt/ Seán Doran

Un Giove avvolto da nubi con sorprendenti sfumature blu in questa nuova prospettiva scattata da JunoCam, la camera ad alta risoluzione posizionata a bordo della sonda Juno della Nasa. L’immagine (disponibile ad alta risoluzione qui) è stata scattata il 24 ottobre 2017, durante il nono sorvolo della sonda intorno a Giove. In quel momento Juno si trovava a 18.906 chilometri di distanza dalle nubi vorticose di Giove, vale a dire all’incirca la distanza tra New York e Perth, in Australia. La risoluzione del nuovo scatto è di 12,5 chilometri per pixel. Le regioni più bianche nell’immagine sono nubi che si trovano ad un altitutine maggiore rispetto alle altre e – per via della particolare prospettiva ed angolazione in cui si trovavano Juno, Giove e il Sole quando la sonda ha colto questa immagine – generano zone d’ombra nei loro dintorni.

Come previsto dal team Juno, e dal suo proficuo progetto di citizen science, le immagini grezze del fly-by sono state rielaborate dai cittadini-scienziati, appassionati volontari sparsi su tutto il globo. La partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica ha già permesso di realizzare spettacolari ritratti ad alta definizione del gigante gassoso. Il nuovo scatto d’autore è stato rielaborato dagli scienziati cittadini Gerald Eichstädt e Seàn Doran.

A bordo della sonda otto strumenti, tra cui i due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Asi. Si tratta della camera a infrarossi con spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno strumento chiave di Juno, realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e dell’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma. Il primo studierà la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, il secondo invece analizzerà la struttura interna del pianeta, con l’obiettivo di mappare il campo di gravità di Giove. Lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio dello scorso anno (in Italia era il 5), Juno ha il compito di studiare l’origine, l’evoluzione e la struttura interna del pianeta, la magnetosfera polare, l’origine del campo magnetico, l’abbondanza di acqua, la caratterizzazione dei venti nella bassa atmosfera e le quantità di ossigeno e azoto.

Ilaria Marciano: Giornalista | Digital Addicted since 1990