Dato lo straordinario successo, soprattutto tra le scuole della provincia di Matera, della mostra ‘Marte. Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso’, inaugurata a Matera presso il Museo Archeologico Nazionale ‘Domenico Ridola’ lo scorso 8 novembre, il Polo Museale della Basilicata insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 e all’Agenzia Spaziale Italiana, promotrice della mostra, hanno deciso di prorogare l’esposizione interattiva sino alla fine del mese di gennaio. Altre due settimane per potersi immergere nell’atmosfera affascinante del pianeta rosso comprendendo le vicende dell’esplorazione spaziale.

Ricordiamo che l’idea che guida la mostra ideata e promossa da ASI, per la cura di Viviana Panaccia e il coordinamento di Francesco Rea e allestita nel Museo Archeologico Nazionale tra i reperti che raccontano la storia più antica del territorio materano, è quella di avvicinare le scoperte scientifiche e la conoscenza dello spazio ad un pubblico più vasto di quello degli specialisti: una sfida straordinariamente importante che incontra le prospettive e gli orientamenti del Polo Museale e della Fondazione Matera – Basilicata 2019 in relazione all’accessibilità culturale e alla condivisione democratica della conoscenza.

Una mostra di respiro  internazionale, premessa di quello che Matera farà l’anno prossimo, che il Polo Museale ha inteso promuovere insieme alla Fondazione anche per collegare la tradizione archeologica del museo statale più antico della regione con l’innovazione scientifica rappresentata dal Centro di Geodesia Spaziale e dal Centro Spaziale di Matera, tra le più importanti eccellenze del territorio. Come è stato detto all’inaugurazione della mostra alla presenza del Segretario Generale del Mibact architetto Carla Di Francesco venuta a Matera insieme al coordinatore governativo di Matera-Basilicata 2019 Salvo Nastasi, la grande mostra apre la strada all’ampio progetto di riallestimento del Museo archeologico di Matera, fondamentale per riconsegnare alla comunità una nuova narrazione e restituzione delle importanti collezioni conservate. «Per il Polo, ribadisce Marta Ragozzino, questa mostra è l’avvio di un impegnativo percorso di ripensamento e riallestimento, un grande progetto culturale che vorremmo mettere a disposizione e condividere con la comunità per rendere il Museo Ridola più aperto, accessibile, comprensibile, coinvolgente e capace di parlare a tutti. Un museo di tutti e per tutti, che vorremmo vivere meglio insieme».