Si è svolto con successo il primo test sul paracadute del rover della missione ExoMars 2020programma europeo in partenza nel luglio 2020, realizzato con un fondamentale contributo italiano, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’industria, in particolare con Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e Leonardo. L’obiettivo della missione  è una conoscenza approfondita del Pianeta Rosso, con in prospettiva la sua colonizzazione. Il rover sarà il primo del suo genere a scavare sotto la superficie e determinare se le prove della vita sono sepolte nel sottosuolo.

Il focus dell’ultimo test, condotto a Kiruna, in Svezia all’inizio di questo mese, è stato il secondo paracadute principale da 35 metri di diametro. Tutto è andato secondo i piani e le telecamere GoPro sul veicolo di prova da 500 kg hanno rilevato il gonfiaggio del paracadute e le apparecchiature di bordo hanno inviato la telemetria in tempo reale mentre scendeva in circa due minuti e mezzo verso terra. “La discesa stabile e senza danni del modulo test grazie al nostro paracadute ExoMars con uno scivolo pilota più piccolo è stata un successo”, afferma Thierry Blancquaert dell’ESA.

 

 

Il sistema completo di paracadute, per un totale di circa 195 kg, è stivato in un contenitore dedicato. Il secondo paracadute da 70 kg verrà posizionato con i suoi 5 km di corde in un modo preciso – un processo che richiede circa tre giorni lavorativi – per assicurarsi che venga estratto correttamente.

“È stato molto eccitante vedere questo enorme paracadute spiegare il modulo di prova sulla superficie innevata di Kiruna e non vediamo l’ora di valutare la sequenza completa della discesa del paracadute nei prossimi test ad alta quota”. I due paracadute sono stati progettati per sostenere la discesa del rover che sarà molto più pesante della missione passata- circa 2000 kg rispetto ai quasi 600 kg della missione precedente. La sonda Trace Gas Orbiter (Tgo) inizierà così una nuova fase di studio di Marte preparandosi all’arrivo di ExoMars2020 che porterà un rover provvisto di una trivella per cercare tracce di vita nel sottosuolo.

Il forte contributo italiano alle missioni Exomars 2016 e Exomars 2020 è dovuto allo sviluppo del modulo di discesa EDM (2016), del trapano che perforerà il suolo marziano per il prelievo di campioni e del centro di controllo da cui il Rover verrà operato 2020. Inoltre, la camera a bordo della sonda Trace Gas Orbiter, chiamata CaSSIS (Colour and Stereo Scientific Imaging System), è disegnata e realizzata all’Università di Berna con il contributo dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Padova e dell’Agenzia Spaziale Italiana.