Il 2019 si profila come un anno intenso per l’Agenzia Spaziale Europea. E’ quanto ha dichiarato Jan Woerner, direttore generale dell’Esa, durante la conferenza stampa annuale dell’ente europeo di  Parigi  lo scorso 16 gennaio. Woerner ha delineato la sua visione per il 2019 in vista della Ministeriale di dicembre, dove verranno discussi i finanziamenti ai programmi spaziali dei prossimi anni. Tra gli argomenti più importanti discussi il budget Esa che ha visto un aumento passando da 5,60 miliardi di euro del 2018 a 5,72 miliardi del 2019. Nel dettaglio, i programmi di Osservazione della Terra si aggiudicano il 24,3% dei fondi, al secondo posto il trasporto spaziale con il 22,5%, al terzo la navigazione satellitare con il 13,1% e al quarto i programmi scientifici con il 9,2%. L’Italia, passa da un contributo netto di 470 milioni di euro del 2018 a 420,2 del 2019 e rimane il terzo Paese contributore dell’agenzia.

Tra i temi più caldi in agenda, lo sviluppo di Ariane 6 e Vega C, che rappresentano il futuro per l’autonomia europea per l’accesso allo spazio. A breve, il 25 gennaio, Arianespace, azienda costruttrice di Ariane 6, condurrà il test di qualificazione del motore P120C sviluppato in Italia da Avio. Il motore è lo stesso che verrà installato a bordo del Vega C che verrà sottoposto a una revisione a fine febbraio e, se tutto andrà per il meglio, verrà decisa una data ufficiale per ilsuo volo inaugurale. Ariane 6, subirà lo stesso procedimento di controllo a metà anno e subito dopo, verrà annunciata la data del primo volo.

Questa transizione arriva in un momento molto delicato per il settore dei lanciatori europei. Arianespace, per lungo tempo leader del settore, ha dovuto affrontare la concorrenza di realtà come SpaceX, che si sta facendo strada nel mercato del lancio dei satelliti geostazionari, causando un calo degli ordini sul versante europeo. «L’obiettivo è far fare ad Ariane 6 quattordici lanci con il primo modello – commenta Daniel Neuenschwander, direttore del trasporto spaziale Esa- per questo motivo la produzione deve iniziare in tempi rapidi». Sette dei quattordici lanci saranno di tipo commerciale e Arianespace ha già firmato il primo contratto nel settembre 2018 con Eutelsat per il lancio di cinque satelliti entro il 2027. Neuenschwander ha dichiarato che richiederà ulteriori finanziamenti per supportare la transizione verso Ariane 6 e Vega C dagli stati membri dell’ESA. L’importo è oggetto di negoziazione con i partner europei che fanno parte del progetto.

Tra le richieste che verranno fatte ai partner, c’è quella sui finanziamenti per la preparazione di elementi tecnologici che verranno usati per la produzione di sistemi di propulsione più avanzati in modo da poter decidere, entro la prossima Ministeriale nel 2022, se Ariane 6 o Vega C potranno essere utilizzati con versioni più aggiornate. Un’altra sfida che l’Esa dovrà affrontare nel corso dell’anno, riguarda le conseguenze della Brexit. Woerner ha dichiarato di stare esaminando la questione nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda le decisioni da prendere sulle aziende appaltatrici. Il numero uno dell’Esa, redigerà anche un accordo di partenariato in grado di definire con più chiarezza la le relazioni che intercorrono tra Esa e Unione Europea, che ha aumentato la partecipazione agli affari spaziali con il programma Galileo. Durante la conferenza si è parlato anche del volo umano: l’Esa farà volare l’astronauta Luca Parmitano quest’estate e ha intenzione di fare in modo che tutti gli astronauti selezionati nel 2009 possano effettuare due missioni ciascuno sulla Stazione Spaziale Internazionale.