Durante il convegno dell’American Astronomical Science, James Vesper e Paul Mason, due ricercatori spaziali della New Mexico State University,  hanno presentato i risultati di alcune simulazioni eseguite con lo scopo di mostrare che tipo di impatto potrebbe avere il misterioso pianeta sul nostro Sistema Solare se la sua natura fosse di tipo interstellare, se si fosse cioè sviluppato al di fuori del nostro sistema per poi essere stato catturato dalla forza attrattiva del nostro Sole.

Da alcune ricerche precedenti, è probabile che esso orbiti attorno al sole ad una distanza di circa 1000 unità astronomiche, mentre la Terra si trova ad una distanza dal Sole pari a 1 UA. In questa nuova analisi, le 156 simulazioni svolte al computer dagli scienziati dimostrano che quando un pianeta ‘vagabondo’ incontra un sistema solare come il nostro, nel 60% dei casi passa al suo interno e poi se ne va, a volte prendendo un altro pianeta più piccolo con sé. Nel 40% dei casi, tuttavia, rimane “catturato” nell’orbita del sistema adottivo. 

Nessun pianeta più grande di Nettuno è mai entrato nel nostro Sistema Solare e Planet 9, secondo i dati delle simulazioni, potrebbe essere il primo. Gli scienziati spaziali continuano le loro ricerche sul pianeta “fuggitivo”, convinti che la sua presenza sarà confermata a breve, forse già dal prossimo anno.