L’orbiter Lro entra a far parte degli attori della nuova corsa alla Luna. Lanciato nel 2009 il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) è il solo elemento operativo dell’ambizioso programma americano “Vision for Space Exploration” oggi definitivamente cancellato, lanciato da George Bush nel 2004. Secondo quanto riportato da Jeff Foust per Space News, la Nasa rende la sonda disponibile alla collaborazione con altri partner nelle prossime missioni commerciali e scientifiche verso la Luna, anche in vista del ritorno dell’uomo sul nostro satellite.

La quantità carburante ancora a bordo, permetterà a Lro di operare per ancora sette anni. I finanziamenti per il prosieguo della missione saranno garantiti  nel 2019 dal programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS).

La disponibilità dell’orbiter americano ad operare in chiave commerciale è stata resa nota dalla Nasa lo scorso 29 novembre, pochi giorni dopo l’annuncio dei contratti assegnati a nove società Usa per la realizzazioni di lander lunari. Lro, infatti, può fornire immagini ad alta risoluzione della superficie lunare e altri dati per aiutare a pianificare le future missioni di lander robotici lunari.

“Il team di Lro è pronto ad aiutare e stiamo lavorando con alcune missioni imminenti per cercare di scegliere date di atterraggio con geometrie di osservazione favorevoli” in modo da consentire a Lro di osservare gli sbarchi mentre accadono, ha commentato Barbara Cohen, scienziata del progetto Lro.

Oltre alle collaborazioni commerciali finanziate dal programma commerciale CLPS,  la Nasa guarda con interesse anche a collaborazioni internazionali con Europa, India, Giappone e Russia. Lro sarà a supporto del lander israeliano SpaceIL, che ha gareggiato nell’ormai tramontato Google Lunar X Prize e di quello indiano Chandrayaan-2, le cui finestre di arrivo sulla superficie lunare sono previste tra marzo e maggio 2019.

Un illustre assente alla discussione sull’utilizzo di Lro a supporto di missioni lunari sembrerebbe essere la Cina che pure pochi giorni fa ha lanciato la sua missione Chang-e 4 verso il lato oscuro della Luna. I funzionari Nasa, tra cui l’amministratore Jim Bridenstine e il segretario esecutivo del Consiglio nazionale dello spazio, Scott Pace, si sono detti interessati a una collaborazione con Pechino per lo scambio di dati scientifici lunari. In particolare la Nasa sarebbe interessata ai campioni lunari che la missione Chang-e 4 dovrebbe riportare a terra.

Secondo quanto riportato da spacenews.com la Nasa, da parte sua, avrebbe offerto a Pechino il supporto dei satelliti americani per raccogliere dati durante l’impatto controllato di un oggetto cinese sulla superficie lunare. L’impatto, ha dichiarato Pace, sarebbe poi avvenuto senza nessuna comunicazione da parte dei cinesi, causando molta irritazione tra gli scienziati Nasa impegnati sull’operazione. “Non è questo il modo per creare fiducia” sono le parole di Pace riportate su Spacenews.