È arrivato su Marte solo due settimane fa e già si è messo all’opera per rispondere agli interrogativi della comunità scientifica ed esaudire la curiosità degli appassionati: il lander InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) della Nasa, il cui ‘udito’ acuto – lo scorso 1° dicembre – è stato in grado di percepire il soffio della brezza che spira sul pianeta ed ha fornito la prima testimonianza sonora dei venti marziani. Appartenente al Nasa Discovery Program, il lander è stato lanciato dalla base di Vandenberg il 5 maggio 2018 ed è atterrato sul Pianeta Rosso il 26 novembre; il suo compito sarà studiare le caratteristiche dell’interno di Marte, tramite analisi di tipo sismologico, e i dati che ne deriveranno saranno impiegati anche in un contesto di ricerca più vasto, per comprendere i processi che hanno plasmato i pianeti rocciosi (Terra compresa) del Sistema Solare interno.

I sensori di InSight hanno colto il suono grave di un rimbombo provocato dalle vibrazioni del vento, che in quel momento spirava da nordovest a sudest, ad una velocità compresa tra 5 e 7 metri al secondo. La direzione del vento è poi risultata coerente con quella delle scie lasciate dai cosiddetti ‘diavoli di sabbia’ (dust devil), osservate nella zona del landing dalla sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa. Le vibrazioni del vento sono state individuate da due sensori, uno dedicato alla pressione dell’aria (ApssAuxiliary Payload Sensor Subsystem) e un sismometro (SeisSeismic Experiment for Interior Structure). Apss, che si trova all’interno del lander, ha registrato direttamente il movimento dell’aria, mentre Seis, che si trova sul deck, ha rilevato le vibrazioni dei pannelli solari provocate dal vento. Per il team della missione una rilevazione di questo genere è stata una sorpresa, anche perché è avvenuta in un momento in cui Seis è ancora in una posizione da cui può cogliere direttamente i tremolii di InSight; tra poche settimane, infatti, il braccio robotico del lander deporrà sul suolo marziano il sismometro che, riparato da opportune protezioni, potrà continuare a percepire il movimento di InSight, ma attraverso la superficie del pianeta.

I dati audio raccolti dai due strumenti sono stati successivamente ‘lavorati’ dai tecnici della Nasa per renderli più facilmente udibili (a questo link i video); ad esempio, quanto registrato da Apss è pari a circa 10 hertz, valore al di sotto della soglia cui può giungere l’udito umano. Il regalo inaspettato di InSight è un assaggio dei toni di Marte, che potranno essere colti con maggiore chiarezza dal suo ‘collega’ Mars2020; il prossimo rover Nasa, infatti, sarà attrezzato con due microfoni, ideati per percepire i suoni del landing e del laser che indagherà i materiali in superficie. La missione InSight è frutto della collaborazione di numerosi soggetti, compresi alcuni partner europei, tra cui l’Italia. L’eccellenza del nostro Paese, infatti, è presente in questa missione con Larri (Laser Retro-Reflector for InSight), un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana; lo strumento fornirà la posizione accurata del lander durante la permanenza su Marte.