Sono in tutto undici gli eventi di onde gravitazionali osservati dagli interferometri della collaborazione Ligo/Virgo, tutti riportati con dettaglio nel loro primo catalogo, pubblicato su arxiv.

«Abbiamo rivelato con certezza dieci segnali di onde gravitazionali, – spiega Viviana Fafone, responsabile nazionale dell’INFN per la collaborazione Virgo – emessi dalla fusione di coppie di buchi neri di massa stellare, e un segnale prodotto dalla coalescenza di un sistema binario di stelle di neutroni». «Questo significa che dall’approfondita analisi del complesso dei dati raccolti nel corso dei primi due periodi di osservazione sono emersi altri quattro eventi, rispetto a quelli precedentemente annunciati», conclude Fafone.

«Il catalogo Ligo/Virgo è una bellissima ricompensa per l’enorme sforzo scientifico e tecnologico delle collaborazioni, e una grande soddisfazione per tutti coloro che per oltre trent’anni hanno creduto e investito lavoro e risorse in questo progetto, in particolare un pensiero va ad Adalberto Giazotto, uno dei padri, assieme ad Alain Brillet, del nostro interferometro Virgo», commenta Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.

Un totale di undici rivelazioni di onde gravitazionali sono, dunque, state ricavate con tre analisi indipendenti dei dati dei due Run di osservazione. E, grazie a una più avanzata elaborazione dei dati e alla migliore calibrazione degli strumenti, l’accuratezza della misura dei parametri astrofisici degli eventi già annunciati è migliorata considerevolmente.

«Il primo catalogo degli eventi di onde gravitazionali – spiega Giovanni Prodi, coordinatore dei gruppi di analisi dati di Virgo – è fondamentale per il passaggio allo studio sistematico delle sorgenti di onde gravitazionali». «A pochi anni dalle prime rivelazioni, abbiamo così iniziato a svelare le caratteristiche dei buchi neri di massa stellare che popolano l’universo», conclude Prodi.

«Per il prossimo Run, – sottolinea Alessio Rocchi, ricercatore dell’INFN coordinatore del commissioning di Virgo – ci auguriamo di riuscire a rivelare onde gravitazionali da sorgenti ancora mai osservate, come pulsar, sistemi binari composti da un buco nero e una stella di neutroni, o addirittura supernovae, perché questo consentirebbe di aggiungere un nuovo messaggero: oltre alle onde gravitazionali ed elettromagnetiche, anche i neutrini, una prospettiva emozionante per la nuova astronomia multimessaggera».