SpaceX conquista un altro tassello nella corsa allo spazio privato. Il lanciatore della compagnia di Elon Musk, Falcon 9, ha ottenuto la certificazione dal Launch Service Program della Nasa per future missioni ad alta priorità. La decisione aprirà all’agenzia spaziale americana nuovi scenari che potrebbero comportare una riduzione dei costi di missione oltre a consolidare il rapporto tra pubblico e privato in campo spaziale.

“La certificazione del Launch Service Program è un risultato importante per il team di Falcon 9. Rappresenta un’altra pietra miliare nella nostra collaborazione con la Nasa”, ha dichiarato Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX. “Siamo onorati di avere l’opportunità di servire servizi economicamente convenienti e affidabili ai payload scientifici di maggiore importanza del Paese”.

Falcon 9 ha ottenuto la certificazione di terza categoria, che richiede l’esecuzione di almeno 14 lanci di cui 3 riusciti perfettamente. L’attuale versione di Falcon, il Block 5, ha già eseguito sei lanci di successo. Nella ‘storia’ del Falcon 9, inoltre, si contano più di 60 lanci risalenti al 2010, con un solo guasto in volo durante una missione con il cargo Dragon nel 2015 e un’esplosione nel 2016, durante i preparativi per un test antincendio pre-lancio. Dopo l’accaduto, sono seguiti 34 lanci consecutivi di successo, sempre per mezzo di Falcon 9.

I veicoli di lancio di terza categoria possono essere utilizzati per qualsiasi missione scientifica della Nasa, ma in special modo per le missioni ad alta priorità, definite come classe A e B. Tali missioni, che comprendono quelle scientifiche ma anche di esplorazione planetaria, sono considerate di grande importanza nazionale e in caso di fallimento il lanciatore non avrebbe alcuna possibilità di volare nuovamente.