Il concetto di ombra sul nostro pianeta va dal richiamo al fresco in estate, al freddo di inverno, inquietudine che le ombre producono sia sugli oggetti che sui pensieri. Ma quando si verificano nello spazio possono trasmettere informazioni che altrimenti non potremmo ottenere.

In un vivaio stellare chiamato Nebulosa Serpens, a circa 1.300 anni luce di distanza dalla Terra, il gioco di ombre di una giovane stella sta rivelando segreti dell’invisibile disco planetario che la circonda, grazie alle immagini nel vicino infrarosso raccolte dal telescopio spaziale Hubble.

Chiamata HBC 672, questa stella simile al Sole è circondata da un anello di detriti di polvere, roccia e ghiaccio. Un disco troppo piccolo e troppo distante per essere visto anche da Hubble. Ma la sua ombra è proiettata in grandezza sulla nuvola in cui è nata, così come una mosca che si frapponga tra il fascio luminoso di una torcia e la parete illuminata.

«Quello che scorgiamo è un analogo di come potesse apparire il sistema solare quando aveva solo 1 o 2 milioni di anni», spiega Klaus Pontoppidan, astronomo dello Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora. «Per quanto ne sappiamo, il sistema solare una volta creò un’ombra come questa».