La sonda Juno della Nasa ha effettuato il suo undicesimo flyby su Giove, catturando così nuove immagini del gigante gassoso grazie alla camera JunoCam che promuove la scienza fatta dai cittadini

Un groviglio di nuvole rosa cinge il gigante gassoso nell’ultima immagine scattata da JunoCam – la camera ad alta risoluzione posizionata a bordo della sonda Juno della NASA. L’immagine, disponibile qui ad alta risoluzione, è stata scattata il 7 febbraio durante l’undicesimo sorvolo ravvicinato della sonda intorno a Giove. Si tratta di tempeste luminose che si abbattono sull’emisfero settentrionale del gigante gassoso, immortalate da Juno ad una distanza di 12.195 chilometri

Come previsto dal team Juno, e dal suo proficuo progetto di citizen science le immagini grezze del flyby sono state rielaborate dai cittadini-scienziati – appassionati volontari sparsi su tutto il globo. La partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica ha già permesso di realizzare spettacolari ritratti ad alta definizione del gigante gassoso.  Il nuovo scatto d’autore è stato rielaborato dagli scienziati cittadini Matt Brealey e Gustavo B C.

A bordo della sonda otto strumenti, tra cui i due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Asi. Si tratta della camera a infrarossi con spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno strumento chiave di Juno, realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e dell’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma. Il primo studierà la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, il secondo invece analizzerà la struttura interna del pianeta, con l’obiettivo di mappare il campo di gravità di Giove. Lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio dello scorso anno (in Italia era il 5) – Juno ha il compito di studiare l’origine, l’evoluzione e la struttura interna del pianeta, la magnetosfera polare, l’origine del campo magnetico, l’abbondanza di acqua, la caratterizzazione dei venti nella bassa atmosfera e le quantità di ossigeno e azoto.