Astronomia multimessaggera” è la traduzione italiana corretta di “multimessenger astronomy”: così ha deciso l’Accademia della Crusca a valle di un dibattito tra scienziati e linguisti. A un anno dalla nascita della nuova astronomia, un comunicato stampa dell’Accademia della Crusca ha battezzato la nuova modalità di esplorazione dell’Universo che parla italiano.

fusione di stelle di neutroni credit: Dana Berry/Skyworks Digital Inc.

Trasparente e comprensibile in italiano, ma non troppo distante dall’originale inglese, la scelta della dicitura corretta è stata la conclusione di un processo logico che ha portato a scartare la favorita “astronomia multimessaggero”, forma ritenuta un calco dall’inglese poco rispettoso della concordanza tra l’aggettivo e il nome, ma anche ad eliminare locuzioni originali come “astronomia multionda” apparsa riduttiva agli occhi degli scienziati. Il concetto di onda è limitante per circoscrivere la nuova astronomia, che si avvale di “messaggeri” come le onde gravitazionali e le onde elettromagnetiche ma anche di particelle come i neutrini. Risolutivo è stato il confronto con gli scienziati, che hanno evidenziato la portata della nuova metodologia scientifica, a cui è stato quindi riconosciuto un nome e un aggettivo concordato nel genere e nel numero: “siamo di fronte allo sviluppo di un’astronomia innovativa, dunque appunto di una astronomia multimessaggera”, ha commentato il Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini. A stimolare l’individuazione della corretta formulazione, la redazione e il comitato scientifico di Asimmetrie rivista dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

La svolta per l’astronomia è stata annunciata il 16 ottobre 2017, dopo che diversi strumenti hanno potuto documentare in simultanea, tramite eterogenei “messaggeri”, la fusione di due stelle di neutroni. L’Italia è stata tra i protagonisti a di questa acquisizione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Agenzia Spaziale Italiana. I tre enti di ricerca hanno giocato un ruolo importante anche nella seconda osservazione multimessaggera che ha permesso, nel luglio scorso, di scoprire la sorgente dei neutrini cosmici. Il racconto dell’incredibile evento cosmico che ha inaugurato l’astronomia multimessaggera è diventato uno spettacolo, “Lights and Waves Rhapsody”, narrazione su improvvisazione jazz, che sarà rappresentato al Festival della Scienza di Genova il 1° novembre e a Futuro Remoto a Napoli, l’11 novembre.