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Aso-S, inviato speciale con destinazione Sole

Aso-S vola verso il Sole. L’Advanced Space-based Solar Observatory, soprannominata Kuafu-1 dal nome di un gigante della mitologia cinese che ha inseguito il Sole, è stata lanciata lo scorso 9 ottobre dal Jiuquan Satellite Launch Center nella Mongolia, a bordo di un lanciatore Long March 2D. L’obiettivo della missione, ideata dall’Accademia cinese delle scienze, è osservare – da un’orbita eliosincrona a 720 km di quota – il campo magnetico solare, i brillamenti e le espulsioni di massa coronale (Cme); queste ultime sono enormi esplosioni di plasma surriscaldato che si allontanano dalla nostra stella a milioni di chilometri orari.

Nel corso della sua vita operativa di 4 anni, Aso-S monitorerà il Sole durante il prossimo periodo di massima attività, previsto per il 2024-2025.

Nel dettaglio, i suoi tre strumenti – il Full-disk solar vector MagnetoGraph (Fmg), l’Hard X-ray Imager (Hxi) solare e il Lyman-alpha Solar Telescope – osserveranno le eruzioni solari e l’evoluzione del campo magnetico per fornire le previsioni sullo space weather e allertare la comunità scientifica in caso di eventi pericolosi per il nostro pianeta e per le infrastrutture spaziali.

«Aso-S è il primo osservatorio solare spaziale lanciato dalla Cina – commenta Marco Romoli, principal investigator del coronografo Metis a bordo della sonda Esa Solar Orbiter – Uno dei suoi strumenti, il Lyman-alpha solar telescope (Lst), contiene un telescopio per l’osservazione del disco solare e un coronografo per l’osservazione della riga Lyman-alpha dell’idrogeno che forniranno immagini dell’atmosfera solare fino a 2.5 raggi solari. Questi telescopi costituiranno un perfetto complemento al coronografo Metis a bordo di Solar Orbiter per la misura delle caratteristiche fisiche dell’idrogeno, che costituisce il componente principale della corona solare. Il gruppo solare dell’università di Firenze ha avuto modo di collaborare con il team cinese di Lst per definire alcune specifiche per la costruzione del coronografo».

Gli scienziati prevedono che la sonda possa generare circa 500 gigabyte di dati al giorno e i dati – dopo la fase inziale di commissioning –  saranno disponibili al pubblico.

Foto in apertura: rappresentazione artistica della sonda Aso-S. Crediti: Csas

Fulvia Croci: Giornalista