E’ un Nobel che guarda al futuro quello assegnato quest’anno a Stoccolma dall’Accademia Reale svedese delle scienze nel ramo della Fisica: ad aggiudicarselo sono tre pionieri della comunicazione quantistica: Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger.

I tre fisici si sono distinti per aver gettato le basi per lo sviluppo di sistemi informatici di nuova generazione, ultra-rapidi, superpotenti e a prova a hacker, grazie agli esperimenti e agli studi di frontiera sullentanglement, il legame fra particelle di un sistema quantistico.

«Le loro ricerche aprono le porte a un nuovo mondo», hanno detto i membri dell’Accademia, mentre la motivazione cita «gli esperimenti con gli intrecci di fotoni che stabiliscono la violazione del teorema delle disuguaglianze di Bell e aprono la strada alla scienza dell’informazione quantistica».

I primi studi sono dell’americano John F. Clauser, che nel 1972 riesce a dimostrare la teoria chiamata disuguaglianza di Bell e a verificare che il mondo reale obbedisce alle relazioni previste dal teorema.

A perfezionare gli esperimenti di Clauser, il francese Alain Aspect, della Université Paris-Saclay e della École Polytechnique di Parigi e l’austriaco Anton Zeilinger dell’Università di Vienna.

Zeilinger, in particolare, ha collaborato al primo esperimento di comunicazione quantistica satellitare, svoltosi con successo nel 2008 presso il Centro di Geodesia dell’Agenzia Spaziale Italiana, a Matera.

«La collaborazione tra il Centro Spaziale Asi di Matera e il gruppo del professor Anton Zeilinger – commenta Giuseppe Bianco, responsabile dell’Unità di ricerca spaziale all’Asi – ha avuto inizio nel 2003, quando ci venne chiesto da colleghi dell’Università di Padova , Cesare Barbieri e Paolo Villoresi, di prendere parte ad esperimenti sulla comunicazione quantistica free-space per mezzo del nostro sistema di telemetria laser satellitare noto come Matera Laser Ranging Observatory, che era stato poco prima installato presso il Centro. La prima pubblicazione che ne è scaturita è stato un lavoro pubblicato nel 2008 sul New Journal of Physics che è stata la prima dimostrazione della fattibilità di un canale quantistico a distanze satellitari. Personalmente  – continua Bianco – ho incontrato Anton Zeilinger diverse volte, a Matera e a Vienna, e sono particolarmente fiero del fatto che anche l’Agenzia spaziale italiana sia stata coinvolta in ricerche di frontiera in collaborazione con uno dei vincitori del premio Nobel per la Fisica 2022».