Che ci sia acqua congelata su Marte è sicuro. Specie sulle calotte polari.

Recentemente Mars Express, il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea che dal 2003 orbita intorno al pianeta rosso, ha rilevato dei riflessi luminosi al Polo Sud per cui la comunità scientifica sta indagando se si possa trattare di acqua liquida.

Sotto la superficie del South Pole Layered Deposit (Spld) è presente una formazione di ghiaccio spessa 1,4 chilometri. Diverse le ipotesi avanzate fino ad ora sulla base dei dati raccolti dal Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding (Marsis), la sonda dell’Agenzia Spaziale Italiana realizzata, con il contributo della Nasa, da Inaf, Thales Alenia Space e alcune università italiane e americane.

Un nuovo studio, appena pubblicato su Nature Astronomy dal titolo “Explaining Bright Radar Reflections Below the South Pole of Mars Without Liquid Water”, dimostra la possibilità che i riflessi osservati siano generati dall’interferenza tra strati geologici piuttosto che dalla presenza di acqua liquida.

«Riflessi così luminosi sulla Terra sono spesso un’indicazione di acqua liquida (come il lago Vostok sepolto sotto la calotta glaciale al Polo Sud) – ha detto Dan Lalich, ricercatore presso il Cornell Center for Astrophysics and Planetary Science – Ma su Marte, l’opinione prevalente è che avrebbe dovuto fare troppo freddo per la formazione di laghi simili».

I ricercatori hanno creato simulazioni utilizzando quattro componenti per riprodurre l’ambiente marziano: gli elementi dell’atmosfera e le rocce basaltiche della superficie, il ghiaccio di anidride carbonica (ghiaccio secco) già rilevato in grandi quantità sui poli di Marte, e il ghiaccio d’acqua. Utilizzando due strati di ghiaccio secco separati da uno strato di ghiaccio d’acqua, gli studiosi hanno assegnato a ognuno una corrispondente permittività (ovvero il comportamento di un materiale in presenza di un campo elettromagnetico). I risultati hanno prodotto riflessi luminosi identici alle osservazioni reali, dimostrando dunque che è possibile osservarli pur senza la presenza di acqua liquida.

«Il lavoro che abbiamo fatto non smentisce la possibile esistenza di acqua allo stato liquido – ha spiegato Lalich – Pensiamo solo che l’ipotesi dell’interferenza tra strati geologici sia più coerente delle altre osservazioni».

La presenza di acqua liquida potrebbe avere importanti implicazioni per accertare l’età della calotta polare e l’evoluzione del clima del pianeta. La sua scoperta è inoltre fondamentale per future missioni umane su Marte.

 

Immagine in apertura: Il South Pole Layered Deposit fotografato dal Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) –  Crediti: Nasa, Jpl-Caltech, University of Arizona