Un team internazionale di scienziati ha utilizzato i dati dei telescopi Alma e Vlt dell’Eso per misurare la pressione del gas nelle nubi interstellari e nelle vicinanze dei getti di materiale emesso dai buchi neri. Gli astronomi hanno scoperto che i getti cambiano significativamente la pressione interna ed esterna delle nubi molecolari lungo il loro percorso, modificando il tasso di formazione stellare. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy.

«I nostri risultati mostrano che i buchi neri supermassicci potrebbero influenzare la produzione stellare in tutta la galassia – ha affermato Kalliopi Dasyra, prima ‘firma’ del saggio – Analizzare l’impatto dei cambiamenti di pressione sulla stabilità delle nubi è stato cruciale per il successo dello studio».

I buchi neri supermassicci si trovano al centro della maggior parte delle galassie nell’Universo. Quando le particelle dirette verso di essi vengono intrappolate dai campi magnetici possono essere espulse all’esterno, viaggiando all’interno delle galassie sotto forma di enormi e potenti getti di plasma. Questi getti sono spesso perpendicolari ai dischi galattici. Gli astronomi hanno analizzato la galassia Ic 5063,  distante 156 milioni di anni luce dalla Terra. Qui  i getti si stanno effettivamente propagando all’interno del disco, interagendo con nubi di gas molecolari fredde e dense. Secondo gli scienziati, grazie a questa interazione, si potrebbero verificare alcune instabilità gravitazionali che influenzerebbero anche la formazione di nuove stelle. 

«Abbiamo eseguito migliaia di simulazioni astrochimiche per coprire un’ampia gamma di possibilità che potrebbero esistere all’interno di Ic 5063 – ha commentato Thomas Bisbas, ricercatore presso l’Osservatorio Nazionale di Atene – una parte impegnativa del lavoro è stata identificare la combinazione ottimale dei parametri fisici delle nubi in diverse regioni della galassia».

Per ora gli scienziati sono riusciti a realizzare alcune mappe che identificano i cambiamenti delle proprietà dei gas che vengono influenzati dal passaggio dei getti generati dai buchi neri. Il team è attualmente in attesa del prossimo grande passo di questo progetto: utilizzare il James Webb Space Telescope per ulteriori indagini sulla pressione negli strati di nubi esterne.

Crediti foto: Sxs Lensing