Si trova nella costellazione del Sagittario, a una distanza di oltre 35mila anni luce dalla Terra, e il suo scintillio non è sfuggito allo sguardo acuto di Hubble: stiamo parlando di Ngc 6569, un cluster globulare scoperto nel 1784 dall’astronomo William Herschel.

Il telescopio Nasa-Esa ha ripreso l’ammasso con le sue fotocamere Wide Field Camera 3 e Advanced Camera for Surveys. I cluster globulari sono entità stabili, che contengono da decine di migliaia a milioni di stelle strettamente legate dalla forza di gravità e sono associati a tutti i tipi di galassie; l’intensa attrazione gravitazionale conferisce a tali ammassi la tipica forma sferica con una zona centrale densamente ‘popolata’, proprio come si può vedere nel ritratto di Ngc 6569.

Hubble ha osservato questo cluster nell’ambito di una specifica indagine centrata sugli ammassi globulari situati nei pressi del ‘cuore’ della Via Lattea. Questi oggetti non erano stati presi in considerazione in precedenti studi, dato che il centro polveroso della nostra galassia ostacola la loro luce e altera i colori degli astri che vi risiedono. I colori delle stelle sono un parametro importante per gli astronomi in quanto possono fornire dati utili su età, composizione e temperatura.

Gli studiosi che hanno condotto la nuova indagine hanno combinato i dati di Hubble con quelli presenti negli archivi astronomici per misurare l’età dei cluster e indagarne la struttura e la densità.

Hubble è stato lanciato il 24 aprile 1990 con lo Shuttle Discovery (missione Sts-31) e due giorni dopo è stato liberato nel cosmo dal braccio robotico della navetta. Il suo testimone sta per essere raccolto dal James Webb Space Telescope (Jwst), nuovo e ancor più potente telescopio spaziale, frutto di una collaborazione internazionale tra Nasa, Esa e Canadian Space Agency (Csa). Il Webb è stato lanciato il 25 dicembre 2021 e a breve inizierà la sua attività scientifica.