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Dai crateri ellittici l’età delle lune di Saturno

Un team di ricercatori dello Southwest Research Institute (Swri) ha mappato i crateri ellittici su due lune di Saturno, Teti e Dione, riscontrando lungo le regioni equatoriali un orientamento prevalente per queste cavità dalla forma ovale.
La tendenza, del tutto inaspettata, è stata osservata grazie ai dati della sonda Cassini di Nasa. Il riscontro rappresenta una chiara prova che i corpi impattanti abbiano avuto traiettorie comuni, fornendo l’evidenza di una popolazione di oggetti orbitanti attorno a Saturno unica nel suo genere.
Dai risultati della ricerca, pubblicati su Earth and Planetary Science Letters, è possibile dedurre, inoltre, l’età e le condizioni di formazione dei due satelliti Teti e Dione.

A differenza dei crateri circolari, quelli ellittici sono più rari e si formano in seguito a impatti lenti che generano cavità poco profonde. Tuttavia, proprio la peculiare forma e l’orientamento di questi solchi ovali forniscono un’importante informazione: la traiettoria dei corpi protagonisti nella collisione.

«Misurando la direzione di questi crateri, possiamo avere un’idea dell’aspetto dinamico degli impattatori che hanno prodotto questi crateri e da quale direzione potrebbero aver colpito la superficie», afferma Sierra Ferguson, ricercatrice Swri e primo autore dell’articolo.

Il modello unico di crateri ellittici lungo gli equatori dei satelliti di Saturno Teti e Dione

La ricerca si è concentrata sui crateri ellittici di Teti e Dione, due lune ghiacciate di Saturno dalle medie dimensioni. Il team ha riscontrato che le cavità da impatto situate alle latitudini equatoriali di entrambi i satelliti condividono uno stesso orientamento, ossia una traiettoria verso est/ovest.
Nello specifico, la peculiare distribuzione dei crateri su Tetis, in termini di frequenza e di dimensioni, è risultata molto simile a quella di Tritone, la luna di Nettuno. Il satellite di questo gigante di ghiaccio è caratterizzato da una popolazione di oggetti orbitanti di natura planetocentrica, ossia che orbitano attorno a Nettuno, attirati dalla sua massiccia gravità, piuttosto che essere influenzati dal Sole a favore di un’orbita eliocentrica.

La corrispondenza tra i crateri di Teti e di Tritano fa ipotizzare ai ricercatori Swri che la stessa cosa possa succedere con Saturno. Dalla ricerca emerge, quindi, che i crateri equatoriali sulle lune del gigante gassoso possano essersi formati da indipendenti dischi di detriti in orbita attorno a ciascun satellite, o potenzialmente da un unico disco che ha colpito sia Teti che Dione.

Essendo chiari segni del passare del tempo, i crateri da impatto fungono da servizio ‘anagrafe’ per i corpi privi di atmosfera e attività vulcanica, mantenendo così intatte le impronte lasciate da antiche collisioni.
Una volta dedotta la provenienza dei corpi che hanno impattato Teti e Dione, i ricercatori hanno utilizzando Tritone anche per determinare l’età delle lune di Saturno.

«Teti potrebbe ragionevolmente avere miliardi di anni. Questa stima dell’età dipende dalla quantità di materiale disponibile per l’impatto sulla superficie e dal momento in cui è stato disponibile – conclude Ferguson – Per essere certi, ovviamente, avremo bisogno di più dati, ma questa ricerca ci dice molto».

Lo studio rappresenta, quindi, un primo passo verso una nuova prospettiva con cui studiare i crateri di queste lune e la loro evoluzione. Un nuovo sguardo a cui anche l’Italia ha dato un suo contributo: la sonda Cassini di Nasa fa parte, infatti, della missione Cassini-Huygens, un progetto nato dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea Agenzia Spaziale Italiana.

 

Crediti immagine in evidenza e nell’articolo: Nasa/Jpl/Ssi/Lunar and Planetary Institute

 

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.