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Webb, al via la fase di commissioning

Il team del James Webb Telescope ha  dato il via alle attività finali del commissioning dei 4 strumenti principali che avverranno tramite 17 test. I test saranno effettuati su una serie di  target scientifici che saranno protagonisti delle attività pianificate per il primo anno del Webb. L’inizio della fase scienza è in programma per la fine di giugno. 

Ecco nel dettaglio le 17 operazioni che verranno effettuate dal Webb nelle prossime settimane. Ciascuna di esse deve essere verificata dal team attraverso una serie di osservazioni e analisi.

Near-Infrared Camera (Nircam) imaging – La camera scatterà foto in luce visibile e nel  vicino infrarosso, con una lunghezza d’onda compresa tra 0,6 e 5,0 micrometri. Questa modalità sarà utilizzata per quasi tutti i target scientifici di Webb, dai campi profondi alle galassie, dalle regioni di formazione stellare, ai pianeti del nostro Sistema Solare.

Nircam wide field slitless spectroscopy: grazie alla tecnologia spettroscopica è in grado di separare la luce rilevata in singoli colori. E’ la modalità ideale per osservare i quasar distanti.

Nircam coronagraphy: la coronografia utilizza un disco nero posto all’interno delle strumento per bloccare la luce delle stelle al fine di rilevare la luce dei pianeti che le orbitano attorno.  Esempio di destinazione: l’esopianeta gigante gassoso Hip 65426 b.

Nircam time series observations – imaging: le osservazioni delle serie temporali leggono rapidamente i rivelatori degli strumenti per osservare cambiamenti degli oggetti celesti. Possibile target: una magnetar, una stella nana bianca pulsante.

Nircam time series observations – grism: tecnica per lo studio della luce riflessa  o emessa da un esopianeta. Obiettivo: la pioggia di lava sull’esopianeta super-terrestre 55 Cancri e.

Near-Infrared Spectrograph (Nirspec) multi-object spectroscopy: Nirspec ha un dispositivo microshutter con un quarto di milione di minuscoli otturatori controllabili. Consente di ottenere spettri puliti fino a 100 sorgenti contemporaneamente.

Nirspec fixed slit spectroscopy: Nirspec è dotato di alcune fessure fisse che forniscono la massima sensibilità per la spettroscopia su singoli bersagli. Obiettivo: rilevare la luce da una sorgente di onde gravitazionali nota come kilonova.

Nirspec integral field unit spectroscopy: la spettroscopia di unità di campo integrale produce uno spettro su ogni pixel in una piccola area. Questa modalità fornisce i dati più completi su un singolo target. Obiettivo: una galassia lontana potenziata dalle lenti gravitazionali.

Nirspec bright object time series: Nirspec può ottenere un’osservazione spettroscopica di serie temporali di esopianeti in transito e altri oggetti che cambiano rapidamente nel tempo. Obiettivo: osservare un esopianeta caldo delle dimensioni di una super-Terra per un’orbita completa per mapparne la temperatura. 

Near-Infrared Imager and Slitless Spectrograph (Niriss): Niriss è in grado di diffondere la luce su molti pixel per evitare di saturare i rivelatori. Obiettivo: i piccoli esopianeti potenzialmente rocciosi Trappist-1b e 1c.

Niriss wide field slitless spectroscopy: modalità ottimizzata per l’osservazione delle galassie lontane. Obiettivo: galassie attive con nursery di stelle.

Niriss aperture masking interferometry:  Niriss è dotato di una maschera per bloccare la luce da 11 dei 18 segmenti dello specchio primario. In questo modo vengono scattate immagini ad alto contrasto. Obiettivo: una stella binaria con venti stellari in collisione

Niriss imaging: Niriss ha una capacità di imaging che funge da backup di Nircam. Obiettivo: un ammasso di galassie con lenti gravitazionali Hubble Frontier Field.

Mid-Infrared Instrument (Miri) imaging: Miri estenderà le immagini di Webb da 5 a 27 micron, le lunghezze d’onda del medio infrarosso. Ci mostrerà le distribuzioni di polvere e gas freddo nelle regioni di formazione stellare nella nostra galassia, la Via Lattea e in altre galassie. Obiettivo: la vicina galassia Messier 33.

Miri low-resolution spectroscopy: la spettroscopia a bassa risoluzione di Miri può studiare sorgenti più deboli rispetto alla spettroscopia a media risoluzione. La bassa risoluzione viene spesso utilizzata per studiare la superficie degli oggetti per determinarne la composizione. Obiettivo: la luna di Plutone Caronte.

Miri medium-resolution spectroscopy: Miri può eseguire la spettroscopia di campo integrale sull’intero intervallo di lunghezze d’onda del medio infrarosso, da 5 a 28,5 micron. Obiettivo: le molecole presenti nei dischi protoplanetari. 

Miri coronagraphic imaging: Le due tipologie di coreografie verranno utilizzate per rilevare direttamente gli esopianeti e studiare i dischi di polvere attorno alle loro stelle ospiti. Obiettivo: ricerca di pianeti intorno alla nostra stella vicina più vicina Alpha Centauri A.

Immagine: rappresentazione artistica del Webb. Credit: Nasa

Fulvia Croci: Giornalista