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Il periodo amazzoniano di Marte potrebbe essere più duraturo e recente

Il cosiddetto “periodo amazzoniano” su Marte potrebbe essere stato molto più duraturo di quanto si sarebbe finora ipotizzato. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori della Cas (Chinese Academy of Sciences) e dell’Università di Copenaghen (recentemente pubblicato sulla rivista Science Advances)

Ipotesi formulata a seguito della comparazione tra la composizione chimica delle rocce marziane con quelle terrestri. La comparazione è avvenuta grazie alle preziose informazioni acquisite da Zhurong, vale a dire il primo rover marziano cinese ad aver raggiunto il suolo di Marte appena un anno fa.

Zhurong, servendosi dei suoi due spettrometri per analizzare i campioni rocciosi di Marte, ha rilevato la presenza di minerali idratati (dunque, minerali contenenti acqua), la cui formazione avrebbe richiesto una grande quantità di acqua per un lungo periodo di tempo; inoltre, i ricercatori del Cas ritengono che l’esistenza di questi minerali suggerirebbe la presenza di “ghiaccio macinato” che potrebbe essere ampiamente e agevolmente utilizzato dai futuri coloni di Marte per una vasta gamma di applicazioni.

Ad ogni modo, la scoperta di questi minerali idratati modifica radicalmente la scansione temporale dell’evoluzione del Pianeta Rosso, lasciando ipotizzare che la superficie di Marte fosse ricoperta d’acqua fino a circa 3 miliardi di anni fa; circostanza che – se confermata – amplierebbe la durata del “periodo amazzoniano” e definirebbe una sua datazione tuttora incerta.

In alto: Ripresa posteriore del rover Zhurong
Crediti immagine: Cnsa 

Giulio Chimienti: