Esperimento riuscito, dei germogli sono apparsi su un terreno lunare. E’ il risultato di un test guidato da alcuni scienziati dell’Università della Florida, Rob Ferl e Anna Lisa Paul, che hanno utilizzato i campioni raccolti durante le missioni Apollo 11, 12 e 17 e pubblicato i risultati su Communications Biology. La regolite, che è l’elemento principale della superficie lunare, è stata inserita in piccoli contenitori in cui sono stati piantati semi di arabetta, una pianta molto utilizzata dalla comunità scientifica poiché il suo corredo genetico è stato già mappato.

Per integrare l’esperimento, i ricercatori hanno piantato arabetta anche in vasetti con terreni più simili a quello terrestre e completato così il giardino lunare con un gruppo di controllo per confrontare i risultati.

Con grande stupore degli studiosi, luce, acqua e sostanze nutritive con il tempo hanno generato delle piantine.

Innanzitutto è emerso che i campioni riportati dalla Luna non contengono agenti patogeni e che questi terreni non impediscono la produzione di ormoni e dei segnali coinvolti nella germinazione. Tuttavia osservandone la crescita molto lenta rispetto al gruppo di controllo, gli scienziati hanno dedotto che le piantine lunari siano sottoposte a stress per far fronte alla composizione chimica e strutturale del suolo lunare.

I risultati di questi esperimenti hanno un rilievo centrale in vista delle prossime missioni in cui si mira a creare insediamenti umani in pianta stabile sulla Luna e oltre.

 

Immagine in apertura: piantine di arabetta 16 giorni dopo la semina. L’immagine mostra la differenza  tra la crescita delle piante seminate su terreno lunare e quello terrestre. Crediti: University of Florida Institute of Food and Agricultural Sciences (UF/IFAS).