Il guscio ghiacciato che racchiude l’oceano di Europa, una delle lune di Giove, potrebbe essere un sistema dinamico in grado di ospitare potenziali forme di vita. Inoltre le doppie creste ghiacciate che emergono sulla superficie del satellite gioviano hanno una conformazione simile a quella rilevata nelle creste situate nella Groenlandia nord-occidentale. Nello specifico le creste su Europa hanno la forma di grandi squarci impressi sulla superficie. Sono state individuate dalla missione Nasa Galileo già negli anni novanta e da allora gli scienziati non sono riusciti a comprenderne l’origine.

I ricercatori dell’Università di Stanford hanno utilizzato i dati radar della missione IceBridge della Nasa per analizzare la morfologia delle creste in Groenlandia e hanno scoperto che si sono formate quando il ghiaccio si è fratturato attorno a una sacca di acqua liquida pressurizzata che si stava ricongelando all’interno della calotta glaciale. Le ultime analisi confermano che sono situate in una zona dove l’acqua dei laghi o dei fiumi defluisce verso la superficie e si congela di nuovo.

Lo stesso processo potrebbe verificarsi anche su Europa: nel dettaglio le sacche sotto la superficie potrebbero essere prodotte dall’acqua dell’oceano che defluisce attraverso le fratture del guscio ghiacciato che lo racchiude. Questo suggerisce la presenza di un sistema dinamico in atto nelle profondità della luna gioviana, che subisce una varietà di cambiamenti geologici e idrologici. Secondo gli scienziati un guscio ghiacciato di questo tipo supporterebbe lo sviluppo di potenziali forme di vita, per via dello scambio tra gli elementi prodotti nell’oceano sotterraneo e quelli reperibili in superficie.