Per la comunità scientifica che da anni, e in molti casi decenni, lavorava sul James Webb Space Telescope, lo scorso Natale è stato il più emozionante di sempre. Dopo mesi e anni di rinvii, il Webb si è finalmente alzato in volo il 25 dicembre 2021, spinto nello spazio da un razzo Ariane 5 dalla base Esa di Kourou.

Frutto della collaborazione tra le agenzie spaziali statunitense, europea e canadese, il telescopio spaziale più atteso di tutti i tempi vede anche un importante contributo dell’Italia. Contributo iniziato fin da pochi minuti dopo il liftoff: l’Agenzia Spaziale Italiana ha partecipato alle operazioni di lancio monitorando il volo del Webb dalla sua base di Malindi, in Kenya.

Il team italo-keniano del Luigi Broglio Space Center ha effettuato il primo contatto con la missione dopo la separazione, seguendo il lanciatore Ariane 5 con l’antenna MLD2A a partire da 22 minuti dal liftoff. Nella fase successiva, per un totale di circa due ore e mezzo, Malindi è stata la stazione Prime a seguire il Webb. Ovvero l’unica a riceverne il segnale, e a sapere che tutto stava andando per il verso giusto.

A quel punto Malindi aveva svolto perfettamente il suo compito, e sarebbe dovuta diventare la stazione backup della base Nasa di Canberra per le successive due ore. Ma la base statunitense ha perso il segnale, e così il Broglio Space Center è diventato nuovamente stazione Prime, restando di fatto l’unico contatto con il Webb mentre il telescopio viaggiava verso il cosiddetto punto lagrangiano L2 a circa un milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta.

Ecco che, oltre trent’anni dopo la prima proposta del 1989 di costruire un successore di Hubble, il James Webb Space Telescope ha finalmente raggiunto lo spazio profondo e si sta preparando a rivoluzionare l’astronomia a infrarossi. E dopo il primo contatto che ha permesso al team dell’Asi di intercettare l’inizio di quell’emozionante viaggio, anche la scienza del Webb vedrà l’Italia in prima linea. Ma questa è un’altra storia.

 

Approfondimento con intervista a Munzer Jahjah, Responsabile Unità Capo Sito Malindi-UCM dell’Agenzia Spaziale Italiana.