Il 13 Febbraio di 10 anni fa per la prima volta il lanciatore Vega ha attraversato i cieli della Guyana Francese per fare il suo debutto nello spazio ed in questo decennio, lancio dopo lancio, ha conquistato il palcoscenico Europeo e mondiale dell’accesso allo spazio.

Il progetto del lanciatore Vega (Vettore Europe di Generazione Avanzata), progettato e realizzato per garantire l’accesso allo spazio di satelliti di medie e piccole dimensioni nelle orbite basse, è nato in Italia attraverso l’azione dell’Agenzia Spaziale Italiana ed in seguito è stato fatto proprio all’interno dei programmi dall’Agenzia Spaziale Europea, ai quali l’Italia ha mantenuto il ruolo di leadership della propria industria nazionale, attraverso Avio ed Elv, con circa il 60% dei finanziamenti complessivi del programma.

Nel corso della sua prima missione, VV01, Vega ha messo in orbita il satellite Lares I destinato a verificare aspetti della teoria della relatività generale. In questi anni il piccolo lanciatore Vega ha portato a compimento importanti traguardi dimostrando la sua affidabilità e la sua unicità in termini di flessibilità di utilizzo e versatilità operativa. In particolare, già nei primi cinque voli di qualifica il vettore ha compiuto missioni molto sfidanti ed eterogenee in termini di tipologie di profili di missione, numero e categorie di payloads immessi in orbita.

Dopo il primo volo, con il quale Vega ha messo in orbita il satellite Lares con una missione tutta italiana per lanciatore e payload, il programma Vega aveva previsto altri cinque lanci come parte del programma Verta (VEga Research and Technology Accompaniment), volto a supportare la prima fase di ingresso in operazione del lanciatore nel mercato Europeo, attraverso serie di missioni istituzionali e commerciali con un ampio range di applicazioni e di dimostrazione di flessibiltà di operazione. Vega ha infatti concluso le 5 missioni aggiuntive (da VV02 a VV06) con successo, immettendo in orbita: il satellite dell’Esa Proba-V (osservazione della Terra) insieme al primo satellite estone, l’ESTCube-1, e un satellite vietnamita, il Vnredsat (VV02); a seguire Kazeosat-1, satellite iperspettrale (VV03); la missione sub-orbitale dell‘Intermediate Experimental Vehicle – Ixv, precursore di Space Rider (VV04); il primo satellite Sentinella della Terra (Sentinel 2A) del programma Copernicus (VV05); e concludendo il programma Verta nel 2015 con il lancio (VV06) del dimostratore Lisa Pathfinder (studio delle onde gravitazionali), in grado di raggiungere il punto lagrangiano L1.

L’anno successivo è cominciata la fase commerciale del VEGA e, da allora, con una serie di successi, ha consentito a diversi paesi del mondo di avere il loro posto nello spazio e i relativi servizi ed applicazioni abilitati con una capacità dimostrata di flessibilità operativa e di precisione di immissione in orbita sorprendente: il satellite peruviano Perusat-1 e i satelliti di Google Terrabella; il satellite turco per l’osservazione della terra Gokturk-1; il Sentinel 2B nell’ambito del programma Europeo Copernicus; il satellite OPTSAT-3000 per conto del Ministero della difesa italiano ed il satellite franco-israeliano VENµS; i satelliti Mohammed VI-A e VI-B, per conto del Marocco; il satellite meteorologico Esa Adm-Aeolus; il satellite norvegese Norsat 3; il satellite italiano dell’Asi Prisma; i satelliti francesi Pléiades Neo 3, Neo 4 e CERES, questi insieme a decine di “piccoli “satelliti sono stati i “passeggeri” che in questi anni VEGA ha portato con successo a destinazione, nel corso delle sue venti missioni che hanno volato fino ad oggi.

Fra gli altri voli più recenti, spicca per complessità la missione VV16 “proof of concept” del Ssms – Small Spacecraft Mission Service, in cui Vega è stato in grado di ampliare la sua capacità e flessibilità di rilascio orbitale, immettendo in due orbite diverse ben 53 satelliti di classe dalla piccola, fino ai cubesat. Negli ultimi mesi del 2021, inoltre, il lanciatore ha dimostrato di esser in grado di effettuate 3 lanci (VV18, VV19 e VV20) in soli 9 mesi, dimostrando un’eccezionale capacità di ripresa operativa.

Dopo venti voli, in circa dieci anni, il programma Vega è stato ampliato con le sue evoluzioni Vega-C, che avranno maggiori capacità di carico e performance. In particolare, il primo volo di Vega-C, previsto a maggio prossimo consoliderà ulteriormente la posizione di primo piano dell’Italia nel panorama europeo e mondiale nel settore dell’accesso allo spazio. La fiducia ed il posizionamento strategico nel mercato dei satelliti di classe medio-piccola della famiglia Vega è stato infatti rafforzato dalla firma dei contratti per le missioni Platino di ASI e delle missioni Flex, Altius e Microcarb del Cnes, proprio ad inizio del 2022.

Infine, il programma VEGA sta già proiettando lo sguardo ad un futuro più sostenibile con la versione Vega-E, che getterà le basi e introdurrà la “green propulsion”, come elemento distintivo, mediante il suo upper stage criogenico ad ossigeno liquido e metano, che ne rafforzeranno in prospettiva di medio periodo il posizionamento competitivo nel mercato di riferimento, garantendo minori costi di lancio ed incrementate performance e flessibilità di lancio.

Crediti foto: Esa, il volo VV1 di Vega