Un “galaxy cluster”, ovvero un “ammasso di galassie”, è una struttura di corpi celesti che può arrivare a comprendere anche fino a migliaia di galassie, strettamente legate da una reciproca interazione gravitazionale.

Di recente, grazie agli studi condotti da un team internazionale di astronomi (provenienti da York University, Tufts University, UCR, W. M. Keck Observatory, Osservatorio Astronomico di Brera, Universidad Nacional Andrés Bello), guidati dai ricercatori della University of California, è stato scoperto MAGAZ3NE J095924+022537; trattasi di un “protocluster” (ammasso di galassie giovani) costituito da 38 galassie, che si troverebbe a circa 11,8 miliardi di anni luce dalla Terra; all’interno di questo ammasso di galassie vi sarebbe una galassia supermassiccia, dotata di una massa pari a circa 200 miliardi di masse solari.

Questo nuovo ammasso è stato scoperto grazie alle osservazioni spettroscopiche del MOSFIRE (Multi-Object Spectrograph for Infrared Exploration, del W. M. Keck Observatory), con cui è stato possibile eseguire anche misurazioni dettagliate di MAGAZ3NE J095924+022537MAGAZ3NE e quantificarne con precisione la distanza.

Questo protocluster avrebbe tuttavia delle caratteristiche “anomale” rispetto a quelli scoperti finora; infatti, se gli amassi di galassie giovani già noti presentano una produzione accelerata di nuove stelle, al contrario, in MAGAZ3NE J095924+022537, alcune galassie avrebbero già interrotto detto processo di formazione stellare.

L’anomalia, dunque, risiede proprio in questa inattività, tanto della galassia supermassiccia quanto delle altre galassie che compongono l’ammasso; attualmente, servendoci delle teorie più accreditate in merito alla formazione dei protcluster, non si riesce a comprendere il motivo di questa inattività che non si evidenzia in altri protocluster aventi la stessa età di MAGAZ3NE J095924+022537.

Benjamin Forrest, coautore dell’articolo “Spectroscopic Confirmation of a Protocluster at z = 3.37 with a High Fraction of Quiescent Galaxiessu The Astrophysical Journal, in cui sono riportati in dettaglio gli studi che hanno condotto alla scoperta di MAGAZ3NE J095924+022537, auspica che, grazie al nuovo James Webb Space Telescope, sarà possibile rilevare nuovi protocluster composti da galassie “morte”, seppure giovani; inoltre, sempre Forrest, aggiunge che «se tali protocluster dovessero essere trovati in gran numero, significherebbe che l’attuale paradigma della formazione di protocluster richiederebbe un’importante revisione».

In alto: a sinistra l’ammasso di galassie Spiderweb; a destra l’ammasso di galassie Coma
Crediti Immagine: Spiderweb: M. Kornmesser/ESO; Coma: Russ Carroll, Robert Gendler,&Bob Franke/Dan Zowada Memorial Observatory.