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    Categories: cosmo

Tess ha individuato più di 5000 pianeti extrasolari

Il Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess), progettato dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) e lanciato dalla Nasa il 18 aprile 2018 dalla piattaforma 40 del Cape Canaveral Air Force Station (a bordo del vettore Falcon 9 v.1.1 della SpceX), ha l’obbiettivo di ricercare quegli esopianeti che orbitano intorno alle stelle più vicine al nostro sistema solare.

In particolare, Tess ha il compito di individuare quei pianeti extrasolari che orbitano intorno alle stelle di classe spettrale G e K (ossia nane gialle e arancioni) con una magnitudine apparente tra 5 e 12; ciò gli consente di osservare stelle 30-100 volte più luminose di quelle rilevate dal precedente telescopio Kepler e, inoltre, godendo di dispositivi all’avanguardia, ha la possibilità di monitorare aree 400 volte più grandi di quelle osservate dal Kepler.

Dunque, Tess gode di potenzialità e requisiti funzionali che gli consentono di individuare un gran numero di esopianeti tra cui, si auspica, anche quelli che potrebbero avere delle caratteristiche simili alla Terra.

Tess, per ricercare gli esopianeti, utilizza un metodo di osservazione indiretta, vale a dire il metodo fotometrico cosiddetto dei “transiti”; in breve, consiste nella rilevazione del pianeta, sfruttando soprattutto il suo moto di rivoluzione intorno ad una stella. Infatti, nel momento in cui il pianeta si frappone tra la stella e l’osservatore, si assiste ad una diminuzione della luminosità della curva di luce della stella. Pertanto, basandoci sulla variazione periodica della luminosità e, soprattutto, verificando in che misura avviene il calo di luminosità, possiamo determinare sia quanto tempo impiega il pianeta per completare un’orbita, sia le sue dimensioni.

Stando agli ultimi aggiornamenti della Nasa, sinora Tess ha individuato 5164 esopianeti; inoltre, Katharine Hesse (del Mit) rende noto che Tess non concluderà la sua missione nel 2022; al contrario, è molto probabile che proseguirà le sue operazioni di osservazione fino al 2025.

In alto: Illustrazione del Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess) della Nasa al lavoro.-
Credit immagine i: Goddard Space Flight Center della Nasa

Giulio Chimienti: