Dal lavoro congiunto di Jet Propulsion Laboratory e di Motiv Space System, nasce Cold Operable Lunar Deployable Arm (COLDArm), ossia l’innovativo braccio robotico che verrà installato nei futuri lander lunari della Nasa.

Il progetto COLDArm gode dei finanziamenti della Lunar Surface Innovation Initative ed è inserito nell’ampio programma Game Changing Development.

Questo nuovo braccio, lungo circa 2 metri e capace di produrre oltre 4 chilogrammi di forza, sebbene molto simile a quelli già visti nei lander impiegati nelle due missioni marziane, Mars Phoenix e Mars InSight, diversamente da questi, non è dotato di un riscaldatore e, ciononostante, sarebbe in grado di resistere alle basse temperature che si registrano sulla Luna durante le ore notturne (-173 gradi Celsius).

La capacità di resistenza di COLDArm è dovuta alla presenza di ingranaggi speciali in leghe di “vetro metallico” – più resistenti dell’acciaio e realizzati in seno al progetto Bulk Metallic Glass Gear della Nasa – e di controller del motore – sviluppati da Motiv nell’ambito del programma Small Business Innovative Research della Nasa – che, insieme, ne garantiscono la funzionalità anche se esposti ad estremi stress termici; ciò si traduce nella possibilità di svolgere molteplici attività anche durante le fredde notti lunari, per esempio: l’estrazione, trasporto e analisi di campioni lunari, oppure l’acquisizione di immagini delle aree circostanti, nonché attività con prestazioni avanzate di imaging e dettagliate mappature in 3D della superfice lunare.

Il team impegnato nell’ultimazione di COLDArm, al fine di migliorarne le prestazioni, starebbe valutando l’opportunità di installare accessori e altri strumenti, tra cui una paletta in titano per esaminare le proprietà geotecniche della regolite lunare.

Sono già previsti ulteriori impieghi della tecnologia di COLDArm; infatti, in previsione del futuro sviluppo del programma Artemis e l’avvio dell’iniziativa Commercial Lunar Payload Services, potrà essere montato anche nei prossimi lander ad uso commerciale.

Crediti immagine: NASA, JPL-Caltech