È un ‘peso piuma’ che si muove con estrema rapidità ed è anche piuttosto vicino – in termini astronomici – alla Terra: sono questi i tratti distintivi di un esopianeta appena scoperto e protagonista di uno studio pubblicato oggi su Science (articolo: “Gj 367b: A dense, ultrashort-period sub-Earth planet transiting a nearby red dwarf star”).

L’indagine, che ha coinvolto un team internazionale di 78 ricercatori (tra cui alcuni dell’Università di Torino), è stata coordinata dall’Istituto di Ricerca Planetaria del Dlr (l’agenzia spaziale tedesca) e si è basata principalmente sui dati di Tess, la missione della Nasa che va a ‘caccia’ di mondi extrasolari tramite il metodo del transito.

Il nuovo arrivato nella cerchia degli esopianeti sinora conosciuti (quasi 5000) si chiama Gj 367b: ha una massa pari a metà di quella della Terra, orbita intorno al suo astro in circa 8 ore e ha un diametro di poco più di 9000 chilometri. Questo corpo celeste, che è leggermente più ampio di Marte, appartiene al sistema della stella Gj 367, situato a poco meno di 31 anni luce dalla Terra; una vicinanza che il gruppo di lavoro ritiene fondamentale per poter studiare sia la nascita e l’evoluzione dei mondi rocciosi, sia le proprietà degli esopianeti più piccoli e meno massicci.

Nello specifico, Gj 367 è classificata come nana rossa, una categoria di astri (noti anche come ‘classe M’) molto comuni nel nostro vicinato cosmico e più piccoli e freddi rispetto al Sole: queste peculiarità rendono i pianeti dei loro sistemi piuttosto facili da individuare e caratterizzare.

Secondo gli autori del saggio, Gj 367b – oltre ad essere roccioso – avrebbe delle analogie con Mercurio e può essere annoverato nel gruppo delle ‘sub-Terre’. Per determinare al meglio il suo identikit, i ricercatori hanno utilizzato anche i dati dello strumento Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), installato sul telescopio di La Silla dell’Eso e dedicato anch’esso alla ricerca di mondi extrasolari, ma con il metodo della velocità radiale; combinando le informazioni di Tess e Harps, è stato possibile stabilire che Gj 367b ha un raggio pari al 72% di quello terrestre e una massa equivalente al 55% di quella del nostro pianeta.

L’accuratezza con cui questi parametri sono stati calcolati ha permesso agli scienziati di trarre alcune conclusioni sulla struttura interna di questo pianeta snello e velocista: Gj 367b, nonostante non possa vantare una massa molto elevata, presenta una densità superiore a quella della Terra. Tale proprietà, secondo gli esperti, è attribuibile alla presenza di un robusto nucleo ferroso: questo è uno dei dettagli che ha fatto ipotizzare delle similitudini con Mercurio, dotato di un nucleo extralarge e sproporzionato rispetto al mantello.

Infine, i ricercatori hanno riscontrato che il pianeta è molto vicino alla sua stella, risultando esposto ad un livello estremo di radiazioni e caratterizzato da temperature roventi (fino a 1500°C). Gj 367b, quindi, pur essendo una ‘sub-Terra’ non può essere ritenuto una ‘seconda’ Terra.

In alto: elaborazione artistica dell’esopianeta Gj 367b (Crediti: SPP 1992 – Patricia Klein)